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La Crisi Diplomatica in Niger: L’ostaggio Ambasciatore Francese e le Tensioni con Parigi

16 Set 2023 - Geopolitica

La Crisi Diplomatica in Niger: L’ostaggio Ambasciatore Francese e le Tensioni con Parigi

La situazione in Niger, nazione dell’Africa occidentale, ha raggiunto un punto critico dopo il golpe militare del 26 luglio. Le conseguenze di questo sconvolgimento politico sono state tangibili anche a livello internazionale, specialmente per la Francia, storico partner del Niger. Recentemente, il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto alcune rivelazioni sconcertanti riguardo al destino del suo ambasciatore in Niger, Sylvain Itté.

L’ambasciatore “preso in ostaggio”

Secondo quanto riferito dal quotidiano francese Le Figaro, Macron ha dichiarato che l’ambasciatore francese in Niger “è stato letteralmente preso in ostaggio” dai militari che hanno orchestrato il colpo di stato. L’assedio all’ambasciata francese è stato talmente severo che “hanno impedito la consegna di cibo” all’edificio diplomatico. Di conseguenza, l’ambasciatore Itté “mangia con delle razioni militari”, una situazione alquanto preoccupante e senza precedenti nelle relazioni diplomatiche moderne.

Le richieste dei militari e la risposta di Parigi

Dopo la loro ascesa al potere, i militari hanno chiesto all’ambasciatore francese di lasciare il Niger. Tuttavia, il governo francese, fedele alla sua politica estera, ha rifiutato, sostenendo ancora la legittimità del presidente deposto, Mohamed Bazoum.

Macron ha sottolineato con determinazione la posizione della Francia durante una visita nella cittadina di Semur-en-Auxois: “In Niger, mentre vi sto parlando, abbiamo un ambasciatore e dei diplomatici che sono letteralmente presi in ostaggio nell’ambasciata di Francia”.

Il futuro incerto delle truppe francesi in Niger

Sebbene la situazione dell’ambasciatore sia critica, Macron ha evidenziato l’importanza della collaborazione con il presidente deposto Bazoum. Riguardo all’eventuale rimpatrio dell’ambasciatore, Macron ha dichiarato: “Farò quello che converremo con il presidente Bazoum, è lui l’autorità legittima, gli parlo ogni giorno”.

Parallelamente, i golpisti hanno unilateralmente annullato gli accordi di difesa con la Francia, chiedendo il ritiro del contingente militare francese, composto da 1500 uomini, oltre al rimpatrio dell’ambasciatore.

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