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La Gran Bretagna Esige la Tregua: “Israele Si Fermi”

13 Feb 2024 - Mondo

La Gran Bretagna Esige la Tregua: “Israele Si Fermi”

La Posizione Ferma del Regno Unito

Il Regno Unito, attraverso le parole del Ministro degli Esteri britannico David Cameron, ha espresso una forte preoccupazione per la situazione dei civili palestinesi a Rafah, sottolineando che questi “non hanno più dove andare”. Questa dichiarazione arriva in un momento di tensione crescente, con il governo di Rishi Sunak che alza i toni contro Israele, seguendo l’esempio degli Stati Uniti. Cameron ha enfatizzato l’impossibilità di condurre una guerra in mezzo alla popolazione civile, invitando Israele a “fermarsi e riflettere molto seriamente prima di ogni ulteriore azione militare”. Il Regno Unito chiede una “pausa immediata dei combattimenti” che possa condurre a una tregua sostenibile e senza ripresa delle ostilità.

Le Sanzioni Britanniche

Parallelamente, il governo britannico ha annunciato l’imposizione di sanzioni contro quattro cittadini israeliani, identificati come leader “estremisti” del movimento dei coloni in Cisgiordania. Questa mossa, che segue azioni simili intraprese dagli Stati Uniti, mira a condannare le “minacce e gli atti di aggressione e violenza contro civili palestinesi nei territori occupati della Cisgiordania”.

Le Esternazioni di Biden contro Netanyahu

Sul fronte americano, il presidente Joe Biden si è mostrato sempre più critico nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, soprattutto per quanto riguarda la campagna militare a Gaza. Secondo quanto riportato da NBC News, Biden avrebbe usato termini dispregiativi per riferirsi a Netanyahu, definendolo “quel ragazzo” e, in almeno tre occasioni recenti, “uno stronzo”. Nonostante queste affermazioni, il Consiglio per la sicurezza nazionale degli USA ha smentito, sostenendo che, nonostante alcuni disaccordi, la relazione tra i due leader rimane “rispettosa in pubblico e in privato”.

Il Regno Unito, con il suo appello per una tregua sostenibile e l’imposizione di sanzioni, si posiziona fermamente per la ricerca di una soluzione pacifica e duratura al conflitto, in linea con le crescenti pressioni internazionali su Israele per fermare le ostilità.

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