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La Legittimità della Nomina del Consiglio Speciale in Bilico: Possibili Ripercussioni sul Caso Trump alla Corte Suprema

22 Dic 2023 - Mondo

La Legittimità della Nomina del Consiglio Speciale in Bilico: Possibili Ripercussioni sul Caso Trump alla Corte Suprema

Ed Meese, ex Procuratore Generale durante la presidenza di Ronald Reagan, ha sollevato questioni di legittimità costituzionale riguardo alla nomina di Jack Smith come Consigliere Speciale nel caso contro l’ex Presidente Donald Trump. Questa mossa ha scatenato un dibattito che tocca i fondamenti stessi del diritto costituzionale americano.

Meese, insieme agli esperti di diritto Steven G. Calabresi e Gary S. Lawson, ha presentato un amicus brief alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Questo documento, redatto da figure non direttamente coinvolte nel caso ma che offrono la loro competenza specialistica, mira a sostenere che la nomina di Smith da parte del Procuratore Generale Merrick Garland, in qualità di cittadino privato, violerebbe la Clausola delle Nomine della Costituzione degli Stati Uniti.

Il fulcro dell’argomentazione presentata nel brief è che Smith, non essendo un funzionario governativo federale, non possiede l’autorità necessaria per rappresentare gli Stati Uniti in tribunale. Gli autori del documento paragonano Smith a un “imperatore nudo”, affermando che la sua autorità è paragonabile a quella di celebrità come Bryce Harper, Taylor Swift o Jeff Bezos, ovvero nulla in termini legali.

Questa controversia è emersa in seguito alla richiesta di Smith di accelerare il procedimento giudiziario relativo all’ex Presidente Trump. Il caso in questione riguarda l’immunità presidenziale di Trump per le sue azioni del 6 gennaio 2021, in relazione alle accuse penali avanzate da Smith. Secondo Meese, la presunta “illegalità” della nomina di Smith dovrebbe essere motivo sufficiente per la Corte Suprema di rifiutare la revisione della petizione presentata da quest’ultimo.

Nel dettaglio, Smith è stato incaricato di indagare su eventuali violazioni della legge connesse agli sforzi di interferire con il regolare trasferimento di potere seguito alle elezioni presidenziali del 2020 o alla certificazione del voto del Collegio Elettorale avvenuta il 6 gennaio 2021, un’indagine che include l’ex Presidente Trump.

Meese contesta la base legale di questa nomina, sostenendo che nessuna legge statutaria o costituzionale conferisce al Procuratore Generale l’autorità di nominare un cittadino privato come Consigliere Speciale con poteri straordinari nell’ambito dell’applicazione della legge penale. Inoltre, egli sostiene che, anche ignorando la mancanza di una base statutaria per la posizione, non esiste alcuna legge che autorizzi specificamente il Procuratore Generale, anziché il Presidente con il consenso del Senato, a effettuare tale nomina.

Questo caso non è solo un punto di scontro legale, ma solleva questioni fondamentali sulla separazione dei poteri e sulle procedure di nomina negli Stati Uniti. La decisione della Corte Suprema su questa materia potrebbe avere implicazioni di vasta portata, influenzando non solo le indagini in corso su figure di alto profilo come l’ex Presidente Trump, ma anche stabilendo un precedente per future nomine di figure legali speciali. In un periodo di crescente polarizzazione politica, la risoluzione di questa questione sarà osservata con grande interesse e potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama politico e giuridico americano.

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