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La Polonia alla Svolta: Tra Modernizzazione e Tradizione

26 Nov 2023 - Europa

La Polonia alla Svolta: Tra Modernizzazione e Tradizione

La Polonia si trova oggi a un bivio storico, testimoniando un potenziale distacco dalle sue radici ideali profondamente radicate nel cattolicesimo e nei valori della famiglia tradizionale. Questo cambiamento si manifesta nel contesto di un decisivo allontanamento dagli otto anni di governo del partito nazionalista Legge e Giustizia (PiS). Tuttavia, mentre la nazione si avvicina a un nuovo capitolo politico, i gruppi per i diritti civili esprimono preoccupazione: temi cruciali come l’aborto e la discriminazione LGBTQ+ potrebbero non essere prioritari per il nuovo governo.

Le recenti elezioni del 15 ottobre hanno visto la vittoria di una coalizione di opposizione composta dalla centrista Coalizione Civica, dalla destra moderata Terza Via e dalla Sinistra, conquistando 248 seggi nel parlamento di 460 membri. Questa coalizione, guidata dall’ex Primo Ministro Donald Tusk, attende il passaggio di consegne, in un contesto politico ancora dominato dall’attesa di un voto di fiducia al PiS da parte del Presidente Andrzej Duda.

Le aspettative di un cambiamento radicale sono palpabili. La nuova amministrazione promette di rovesciare le controversie riforme giudiziarie, di ripulire i media statali e le aziende pubbliche dai lealisti del PiS, di perseguire il governo uscente per illeciti, di rivedere le relazioni con la Chiesa Cattolica Romana, di promuovere un’energia più verde e di rafforzare i legami con alleati europei come Francia e Germania.

Inoltre, la coalizione si impegna a migliorare la situazione dei diritti delle donne in Polonia, a combattere il discorso d’odio contro le persone LGBTQ+, a ribaltare la decisione del 2020 che limitava i diritti all’aborto e a concentrarsi su istruzione e sanità. Un segnale di questo cambiamento è il primo disegno di legge post-elettorale che mira a ripristinare il finanziamento per le procedure in vitro, precedentemente bloccato dal governo PiS.

Nonostante queste promesse, vi è il timore che l’agenda densa del nuovo governo possa relegare in secondo piano le questioni dei diritti civili. Antonina Lewandowska, della Fondazione Polacca per le Donne e la Pianificazione Familiare, sottolinea la necessità di non perdere di vista i diritti delle donne in mezzo a queste sfide amministrative e politiche.

Tusk, durante la campagna elettorale, ha cercato di placare queste preoccupazioni, dichiarando i diritti delle donne come “la questione numero uno” e promettendo politiche per l’uguaglianza di genere, semplificazione delle procedure legali per le persone transgender, esame dell’introduzione di partnership civili dello stesso sesso e allentamento delle leggi sull’aborto.

Tuttavia, la coesione all’interno della coalizione potrebbe essere messa alla prova, in particolare con Terza Via, che unisce il liberale Polonia 2050 e il socialmente conservatore Partito Popolare Polacco. Durante il suo precedente mandato, il partito di Tusk aveva evitato di affrontare la maggior parte della legislazione sociale, mantenendo una certa distanza dalle questioni di aborto e partnership sociali.

La Polonia, attualmente classificata come il peggior paese dell’UE per il rispetto e la protezione dei diritti delle persone LGBTQ+ secondo ILGA-Europa, si trova di fronte a una sfida significativa. A. Chaber, direttore esecutivo di un’ONG, sottolinea la necessità di un cambiamento radicale e di un messaggio chiaro che questi temi siano una priorità.

Gli attivisti, oltre a richiedere cambiamenti legislativi, chiedono anche un riconoscimento formale e delle scuse per la discriminazione passata. “Lo stato deve dire: ‘Ci scusiamo'”, afferma Makuchowska, sottolineando la necessità di un gesto simbolico per affrontare i torti degli ultimi anni.

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