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La Polonia Resiste: No alla Depenalizzazione dell’Aborto!

12 Lug 2024 - Europa

Il Parlamento polacco ha respinto per un soffio la proposta di depenalizzazione dell'aborto, mantenendo una delle leggi più restrittive d'Europa. La difesa della vita prevale sul relativismo occidentale.

La Polonia Resiste: No alla Depenalizzazione dell’Aborto!

Un Vittoria per la Vita: La Polonia Resiste alla Depenalizzazione dell’Aborto

Il Parlamento polacco ha votato contro la depenalizzazione dell’aborto con un margine estremamente ristretto: 218 voti contro, 215 a favore e due astensioni. Questa decisione rappresenta una significativa vittoria per i sostenitori della vita, resistendo a ciò che molti vedono come un pericoloso assalto del relativismo occidentale.

Il Piano di Tusk e la Coalizione Civica

Donald Tusk e il suo gruppo parlamentare liberale, Coalizione Civica, hanno sostenuto una proposta di legge che puntava a eliminare le pene per chi aiuta le donne ad abortire. Attualmente, chi è giudicato colpevole di tale reato in Polonia rischia fino a tre anni di carcere. La depenalizzazione era un elemento chiave del programma di Tusk, che prevedeva una significativa retromarcia su diverse politiche del precedente governo di destra.

Una Coalizione Divisa

Nonostante il sostegno di Tusk, alcuni parlamentari della coalizione di governo, in particolare del Partito Popolare Polacco, hanno votato contro la proposta, mettendo in luce le crepe nel blocco. Questa divisione interna ha giocato un ruolo cruciale nel mantenere in vigore le leggi attuali, tra le più restrittive in Europa in materia di aborto.

Una Minaccia Costante

I legislatori di sinistra, che hanno promosso la bozza, hanno promesso di ripresentarla più volte finché non sarà adottata. Questo continuo tentativo di liberalizzare l’aborto rappresenta una minaccia costante per la difesa della vita in Polonia, un paese con radici profondamente cattoliche.

Le Critiche e la Difesa della Vita

Nonostante le critiche di organizzazioni come Human Rights Watch, che sostengono che le leggi restrittive mettono a rischio la salute delle donne, i sostenitori della vita vedono queste leggi come essenziali per proteggere i più vulnerabili. La resistenza a queste modifiche è vista come una difesa contro ciò che viene considerato un vero e proprio omicidio, mascherato da diritti.

Il Caso di Justyna Wydrzyńska

Nel 2022, l’attivista polacca Justyna Wydrzyńska è stata condannata a otto mesi di lavori socialmente utili per aver fornito pillole abortive a una donna. Amnesty International ha lanciato una campagna per il suo rilascio, ma per molti in Polonia, la condanna di Wydrzyńska è stata una giusta applicazione della legge che protegge la vita nascente.

Un Futuro Incerto

Mentre il primo ministro Donald Tusk continua a promettere la legalizzazione dell’aborto fino alla 12esima settimana di gravidanza, i conservatori all’interno della coalizione di governo hanno ritardato a lungo il dibattito. Questa resistenza evidenzia la determinazione di una parte significativa del Parlamento a mantenere le leggi attuali.

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