La reazione dell’ONU all’attacco a Gaza: Guterres si dichiara “inorridito”
4 Nov 2023 - Mondo
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso orrore e indignazione in seguito a un raid aereo israeliano che ha colpito un convoglio di ambulanze nei pressi dell’ospedale di Al-Shifa nella Striscia di Gaza. Il bilancio di questo tragico evento parla di almeno 15 persone decedute e più di 50 ferite, come riportato dalle autorità sanitarie di Gaza, attualmente sotto il controllo di Hamas, un’organizzazione designata come terroristica da molti paesi, tra cui Stati Uniti e Unione Europea.
La dichiarazione di Guterres riflette un profondo turbamento: “Sono inorridito dalle notizie dell’attacco a Gaza sul convoglio di ambulanze fuori dall’ospedale di Al Shifa. Le immagini degli corpi sparsi per strada fuori dall’ospedale sono strazianti”. Il segretario ha rimarcato l’orrore che tali azioni rappresentano per la comunità internazionale e ha evocato l’immagine dei corpi inermi come simbolo di una sofferenza inaccettabile.
Nonostante la condanna dell’attacco, Guterres non ha omesso di ricordare le azioni di Hamas, citando “gli attacchi terroristici, le uccisioni, le mutilazioni, i rapimenti di donne e bambini”. Il leader dell’ONU ha espresso la necessità che vengano rilasciati gli ostaggi e ha ribadito l’urgente bisogno di un cessate il fuoco. Il suo appello alla comunità internazionale è chiaro: è necessario porre fine alla violenza che da quasi un mese assedia la popolazione civile di Gaza, costringendola a vivere in condizioni disumane, tra la morte e la distruzione.
Dal canto suo, Israele ha assunto la responsabilità dell’operazione militare, sostenendo di aver colpito un’ambulanza usata da Hamas per il trasporto di armi e combattenti. Secondo le autorità israeliane, Hamas avrebbe nascosto il proprio comando centrale all’interno dell’ospedale di Al-Shifa, motivo per cui l’area è diventata un obiettivo militare.
Questo tragico episodio getta luce sulla complessa natura del conflitto in corso, dove la distinzione tra civili e combattenti spesso si confonde, e le infrastrutture civili si trasformano in campi di battaglia. L’appello di Guterres è un richiamo alla responsabilità di tutte le parti coinvolte, a proteggere i civili e a cercare vie pacifiche per risolvere il conflitto. Nel frattempo, il mondo resta in attesa di una risposta che possa portare a un cessate il fuoco duraturo e alla ripresa di dialoghi costruttivi per la pace nella regione.