La Russa: “Fermiamo l’escalation di violenza”
16 Nov 2024 - Italia
Il presidente del Senato richiama alla moderazione, ricordando Sergio Ramelli e gli anni '70: "Non ripetiamo gli errori del passato".
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha lanciato un appello alla moderazione dei toni nel dibattito politico, esprimendo preoccupazione per una possibile escalation di violenza simile a quella degli anni ’70.
Un richiamo alla storia: il caso di Sergio Ramelli
Intervenendo a Milano durante la presentazione del libro “Il tempo delle chiavi” di Nicola Rao, La Russa ha sottolineato l’importanza di ricordare la tragica vicenda di Sergio Ramelli, giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da estremisti di sinistra. Secondo il presidente del Senato, questa memoria dovrebbe servire da monito per evitare il ripetersi di simili tragedie.
Preoccupazioni per i recenti sviluppi
La Russa ha espresso inquietudine per alcuni episodi recenti, come la presenza di striscioni con slogan minacciosi durante manifestazioni, tra cui “pagherete tutto, pagherete caro”. Ha evidenziato come tali espressioni possano essere sintomatiche di una crescente tensione sociale e politica.
Un parallelo con gli anni ’70
Rievocando gli eventi del 1969, La Russa ha ricordato un corteo di sinistra in piazza San Babila, a Milano, dove per la prima volta i manifestanti brandivano bastoni, segnando l’inizio di un’escalation che portò all’uso di chiavi inglesi e successivamente di armi da fuoco. Ha avvertito che anche piccoli segnali di violenza possono degenerare in situazioni più gravi se non affrontati tempestivamente.
L’appello alla moderazione
Il presidente del Senato ha esortato tutte le parti a “abbassare i toni” e a evitare la criminalizzazione indiscriminata di gruppi o individui. Ha sottolineato che, sebbene i comportamenti violenti possano essere opera di una minoranza, è fondamentale riconoscere e contrastare tempestivamente tali avanguardie per prevenire ulteriori escalation.
La necessità di una pacificazione nazionale
La Russa ha ribadito l’importanza di una pacificazione nazionale, invitando a non trasferire ai giorni nostri i contrasti e le divisioni profonde del passato. Ha sottolineato che la memoria storica dovrebbe servire come monito per le generazioni future, promuovendo un dialogo rispettoso e costruttivo tra le diverse componenti della società.