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La Sirenetta di colore della Disney, un affronto alle radici tradizionali della fiaba

8 Set 2023 - Approfondimenti Politici

La Sirenetta di colore della Disney, un affronto alle radici tradizionali della fiaba

La Sirenetta, il remake live action del celebre cartone animato Disney, è uscito nelle sale quest’anno. Con grande attesa, molti si aspettavano una rappresentazione fedele della storia amata da generazioni, ma il film ha portato con sé alcune sorprese. Una delle più discusse è senza dubbio la scelta di Halle Bailey come protagonista nel ruolo di Ariel. La questione non è la talentuosa attrice in sé, ma la reinterpretazione di un personaggio così radicato nella cultura popolare.

Le fiabe sono spesso espressione delle culture da cui nascono. La Sirenetta, come molti sanno, è una creazione dello scrittore danese Hans Christian Andersen. L’immagine di una sirena bionda, pallida, con occhi azzurri e coda verde è strettamente legata al contesto nordico e alla cultura popolare danese. Questa raffigurazione è stata poi consolidata dalla Disney nel 1989 con il cartone animato. L’immagine di Ariel dai capelli rossi e dal viso candido è diventata un’icona globale.

Sradicare le fiabe dalle loro tradizioni popolari può essere rischioso. Ogni fiaba ha il suo contesto e le sue radici, e alterarle può compromettere il messaggio e l’essenza originale. Cambiare drasticamente l’aspetto di un personaggio come Ariel potrebbe essere visto da alcuni come un tentativo di adattarsi alle tendenze moderne a scapito della coerenza storica.

La Disney e altre grandi case di produzione hanno recentemente abbracciato una tendenza verso la diversità e l’inclusività nei loro film. Mentre la diversità è certamente qualcosa da celebrare, è essenziale farlo con rispetto per le storie originali. Creare nuovi personaggi di colore, originali e affascinanti, e valorizzare le fiabe e le tradizioni di altre culture potrebbe essere una strategia più rispettosa e innovativa.

Il rischio è che, nel tentativo di essere inclusivi, si finisca per alienare chi vede nella tradizione un valore. La sfida è trovare un equilibrio tra rispetto delle origini e apertura alle novità, affinché l’arte possa evolversi senza dimenticare da dove viene.

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