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La Superiorità Morale delle “Democrazie Occidentali”. Un Mito da Sfatare

31 Mar 2024 - Approfondimenti Politici

In un mondo segnato da conflitti e narrazioni contrastanti, il dibattito sull'equità e l'onestà nel reportage delle guerre rivela le complessità di come le informazioni vengono filtrate e presentate

La Superiorità Morale delle “Democrazie Occidentali”. Un Mito da Sfatare

La guerra continua in diverse parti del mondo: sono moltissimi i conflitti in atto, ma noi sentiamo parlare solamente:

  1. di Ucraina e del “nuovo Hitler”, cioè il cattivissimo Putin.
  2. di Hamas contro Israele, dove i primi sono i terroristi malvagi e senza scrupoli ( hanno ammazzato oltre 1000 civili il 7 ottobre) e i secondi sono i poveri democratici che si difendono ( radendo al suolo la striscia di Gaza e uccidendo oltre 30.000 civili).

Diciamolo chiaramente: basta con la storia dei due pesi e due misure, e basta soprattutto con la menzogna che la democrazia “occidentale” sia meglio a prescindere degli altri sistemi di potere.

Una balla grossolana raccontata da anni.

Prendiamo a esempio Alessandro Milan di Radio Sole 24 Ore che da giorni ripete questa sua considerazione a nostro avviso ridicola, spiegando come la democrazia sia un sistema non perfetto ma migliore degli altri e presentando una metafora per cui la prima sarebbe un raffreddore e gli altri sistemi la peste (esempio).

Ma davvero è così?

Fermiamoci un attimo e riflettiamo, prendendo a esempio le due guerre di cui sopra.

Putin viene accusato di essere il cattivo dittatore, che viene eletto con largo consenso solo perché le elezioni sono finte e quindi non hanno valore. Un dittatore che obbliga tutti a seguirlo in una guerra contro l’occidente etc etc.

Questa è in sintesi la stessa propaganda che lo ha visto (Putin) essere affetto da diverse patologie, in punto di morte, già morto e sostituito da un sosia, odiato e con un paese in grave crisi economica. Tutte menzogne ovviamente, raccontate da due anni senza reale riscontro. Inventate per giustificare la nostra posizione ostile nei confronti della Russia.

E per farci dimenticare che sino a qualche anno fa Putin era una persona stimata e con cui tutta Europa faceva affari e progetti per il futuro. Da cui tutti i governi democratici ( anche e soprattutto quelli di centro sinistra compravano idrocarburi a mani basse).

Mettiamo ora la “dittatura” russa di Putin a veloce confronto con la “democrazia” israeliana di Netanyahu.

Se è vero che in Russia Putin ha libertà di agire in modo quasi assoluto, che differenza c’è con Netanyahu che fa praticamente quello che vuole in Israele?

Putin ha ottenuto quasi il 90% dei voti nelle ultime elezioni, mentre il premier israeliano ha preso con il partito Likud il 23, 41 %: nel primo caso si dice che è un dittatore e nel secondo che è rappresentante della democrazia.

Per farla breve: se Putin fa la guerra con la maggioranza dei russi favorevoli, parliamo di sostegno condizionato dalla costrizione e dalla violenza, quindi illegittimo.

Ma se la guerra la fa Netanyahu con il favore della minoranza che lo ha votato, allora parliamo di sostegno democratico, quindi legittimo a prescindere.

Perfetto, ma se questi sono i presupposti allora ci sovviene una deduzione: quando si uccide un cittadino di una dittatura si colpisce un innocente.

Ma quando si assassina un cittadino che vota il partito di governo israeliano non si colpisce quindi un innocente vittima della dittatura, bensì un complice delle azioni di quel governo. Ad esempio il massacro deliberato di civili a Gaza.

Non vi piace questa deduzione logica?

Allora forse dovreste cominciare a riflettere fuori dagli schemi che vi presenta una certa propaganda.

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