La Tunisia ha espresso la sua posizione sulla questione migrazione: proteggere i confini nazionali.
1 Ott 2023 - Africa
Il Ministro dell’Interno tunisino, Kamel Fekih, ha rilasciato una dichiarazione significativa sull’argomento, sottolineando la necessità di promuovere soluzioni globali.
Fekih ha affermato con fermezza che la Tunisia non può agire come un “gendarme” incaricato di proteggere i confini degli altri paesi. La sua missione principale è quella di difendere i suoi confini e le proprie frontiere. Questa dichiarazione riflette il desiderio del paese di concentrarsi sulla sicurezza e la stabilità interne, senza dover sostenere il peso delle migrazioni irregolari provenienti da altre regioni.
Nella dichiarazione, il Ministro ha anche sottolineato la complessità delle migrazioni irregolari, definendole una questione che richiede sacrifici e concessioni reciproche da parte dei paesi più ricchi del mondo. Questa affermazione mette in evidenza l’importanza della collaborazione internazionale nel risolvere questo problema globale.
Tuttavia, Fekih ha anche espresso preoccupazione riguardo alle organizzazioni non governative internazionali (ONG) che operano nell’ambito delle migrazioni irregolari. Ha accusato alcune di queste ONG di manipolare il dossier migratorio per servire gli interessi degli europei. Questa critica solleva questioni importanti sulla trasparenza e l’integrità delle organizzazioni coinvolte nelle questioni migratorie.
La posizione della Tunisia è chiara: il paese mira a difendere i propri confini e applicare le sue leggi interne in modo rigoroso. Il Ministro ha sottolineato che la Tunisia non ha le risorse sociali e finanziarie per accogliere flussi massicci di migranti irregolari né può fungere da paese ospitante. Questo richiama l’attenzione sulla necessità di un approccio equilibrato e sostenibile alla gestione delle migrazioni.
Il Ministro Fekih ha concluso la sua dichiarazione evidenziando l’importanza di un ampio consenso a livello globale su soluzioni radicali che garantiscano una vita dignitosa ai cittadini dei paesi sub-sahariani. Questa affermazione sottolinea la necessità di affrontare le cause profonde delle migrazioni e di sviluppare politiche globali che possano affrontare questa sfida in modo efficace e umano.