L’Armenia aderisce alla Corte Penale Internazionale
4 Ott 2023 - Eurasia
Il Parlamento dell’Armenia ha recentemente ratificato l’adesione del paese alla Corte Penale Internazionale (CPI), comunemente nota come lo Statuto di Roma. Questa decisione è stata presa con 60 voti a favore e 22 contrari. Ciò ha scatenato una forte reazione da parte delle autorità russe, che hanno condannato questa mossa. Questo evento ha portato a una nuova frattura nelle relazioni tra Armenia e Russia, due paesi che tradizionalmente erano alleati.
L’adesione dell’Armenia al CPI è vista come un passo che potrebbe offrire ulteriori garanzie di sicurezza per il paese, specialmente in relazione all’Azerbaigian. Secondo le autorità di Erevan, la ratifica dello Statuto di Roma significa che una possibile invasione dell’Armenia verrebbe sottoposta alla giurisdizione del CPI. Questa prospettiva dovrebbe agire come deterrente contro possibili azioni ostili da parte dell’Azerbaigian.
Da notare che l’Armenia aveva firmato lo Statuto di Roma nel 1999 ma non lo aveva ratificato in passato, citando delle contraddizioni con la sua Costituzione. Questo ostacolo è stato ora rimosso.
Tuttavia, va sottolineato che la Russia non vede di buon occhio l’adesione dell’Armenia al CPI. Questo è dovuto in parte al fatto che la CPI aveva emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin in seguito a un caso riguardante la “deportazione” di bambini ucraini in Russia nella primavera precedente. Dmitrij Peskov, il portavoce del Cremlino, ha criticato questa decisione e ha espresso dubbi sul suo impatto positivo sulle relazioni bilaterali. Peskov ha sottolineato che, secondo lui, per l’Armenia non c’è nulla di meglio di un’alleanza con la Russia.
Nonostante le preoccupazioni della Russia, l’Armenia spera che l’adesione al CPI le offra una maggiore protezione contro l’Azerbaigian, che aveva recentemente ottenuto una vittoria militare rapida nel Nagorno-Karabakh, ripristinando la sua sovranità in quella regione. Le autorità armene avevano precedentemente insinuato che la Russia non avesse fatto abbastanza per prevenire questo sviluppo, nonostante la presenza di un contingente di forze di pace nella regione. Pertanto, ora l’Armenia teme per la sicurezza del suo territorio nazionale.