Lavrov apre ai negoziati: “Pronti a trattare con Ucraina ed Europa”
24 Feb 2025 - Europa
Il ministro degli Esteri russo ribadisce la disponibilità di Mosca al dialogo, ma avverte: le operazioni militari proseguiranno fino a un accordo che garantisca la sicurezza della Russia. Peskov accusa l'Europa di voler prolungare la guerra, mentre gli USA sembrano più inclini al confronto diplomatico.

Nel giorno del terzo anniversario dell’inizio del conflitto in Ucraina, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato che Mosca è pronta a negoziare, sia con Kiev che con quei Paesi europei realmente interessati a un dialogo costruttivo. “Siamo pronti a negoziare sia con l’Ucraina che con l’Europa, con qualsiasi rappresentante che in buona fede voglia contribuire al raggiungimento della pace”, ha affermato Lavrov al termine dei colloqui con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. Tuttavia, ha precisato che la Russia non interromperà le operazioni militari fino a quando non sarà raggiunto un accordo “fermo e sostenibile” che soddisfi la Federazione Russa.
Una dichiarazione che rappresenta un’apertura concreta, ribadendo che Mosca non è chiusa alla via diplomatica. In questo scenario, emerge una domanda: all’Italia converrebbe allinearsi alla posizione americana e accreditarsi come interlocutore europeo nei negoziati? Se Washington sta effettivamente cercando una via d’uscita dal conflitto, come ha lasciato intendere il Cremlino, Roma potrebbe avere un’opportunità strategica per giocare un ruolo da protagonista.
Peskov: “L’Europa continua a puntare sulla guerra”
Mentre Lavrov ha aperto al dialogo, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha accusato l’Unione Europea di ostacolare i negoziati. “Gli europei continuano sulla strada delle sanzioni, convinti della necessità di prolungare la guerra”, ha dichiarato ai giornalisti. Secondo Peskov, questa posizione è in netta contrapposizione con il lavoro diplomatico che la Russia starebbe portando avanti con gli Stati Uniti, lasciando intendere che Washington potrebbe essere più aperta a una soluzione negoziata rispetto a Bruxelles.
Una svolta diplomatica possibile?
Le parole di Lavrov e Peskov confermano che la Russia è disposta a sedersi al tavolo delle trattative, ma le condizioni restano chiare: le concessioni non potranno avvenire a senso unico e dovranno garantire la sicurezza di Mosca. L’Occidente, dal canto suo, sembra diviso tra chi vorrebbe proseguire con l’escalation e chi, come gli Stati Uniti, potrebbe cominciare a valutare una via d’uscita dal conflitto.
Se davvero gli equilibri internazionali stanno cambiando, l’Italia farebbe bene a prendere una posizione autonoma e accreditarsi come interlocutore europeo credibile, invece di seguire ciecamente le scelte di Bruxelles. La strada della guerra a oltranza, infatti, rischia di isolare sempre di più l’Unione Europea e di escluderla da qualsiasi possibile accordo futuro.