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Le banche italiane sotto attacco: il governo introduce una tassa del 40% sugli extra profitti

8 Ago 2023 - Italia

Le banche italiane sotto attacco: il governo introduce una tassa del 40% sugli extra profitti

Il governo italiano ha approvato a sorpresa un decreto legge che prevede un prelievo straordinario del 40% sugli extra profitti delle banche registrati nel 2023. La misura, annunciata dal vicepremier Matteo Salvini, ha lo scopo di finanziare il taglio delle tasse e gli aiuti ai mutui per la prima casa. Ma come funziona questa nuova imposta e quali sono le conseguenze per il settore bancario?

L’imposta

Il prelievo straordinario si applicherà al margine di interesse, una delle voci che compongono i profitti delle banche, e non all’utile netto. Il margine di interesse è la differenza tra gli interessi attivi, cioè quelli che le banche incassano dai prestiti, e gli interessi passivi, cioè quelli che le banche pagano sui depositi e sulle altre fonti di finanziamento.

Il Governo

Il governo ritiene che le banche abbiano beneficiato dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea (BCE), che ha alzato il costo del denaro per famiglie e imprese, senza trasferire adeguatamente questo vantaggio ai consumatori.

Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 eccede per almeno il 3% il valore dell’esercizio 2021.

La stessa percentuale salirà al 6% confrontando il 2023 con il 2022. Inoltre, la tassa non potrà superare il 25% del patrimonio netto delle banche alla data di chiusura dell’esercizio precedente a quello in corso al primo gennaio 2023. L’imposta straordinaria non sarà deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).

Il governo conta di ricavare almeno due miliardi di euro dal prelievo sugli extra profitti delle banche, che saranno destinati interamente a due voci: il taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti e autonomi e gli aiuti ai mutui per la prima casa, sotto forma di sospensione delle rate o di riduzione degli interessi. Salvini ha definito la norma una “misura di equità sociale” e ha sottolineato che si tratta di un provvedimento limitato al 2023.

La reazione delle banche

La reazione delle banche è stata negativa e critica. Le azioni degli istituti di credito italiani hanno subito una forte caduta a Piazza Affari, con perdite fino al 7%. L’Associazione bancaria italiana (ABI) ha espresso “forte preoccupazione” per l’introduzione della tassa, definendola “ingiustificata” e “dannosa”.

Secondo l’ABI, la misura penalizza le banche che hanno sostenuto l’economia durante la pandemia e che sono chiamate a contribuire alla ripresa. Inoltre, l’ABI ha messo in dubbio la validità giuridica della norma, sostenendo che viola i principi costituzionali e comunitari.

Le agenzie di rating

Anche le agenzie di rating hanno espresso perplessità sulla tassa sulle banche. Moody’s ha dichiarato che la misura avrà un impatto negativo sulla redditività e sulla solidità patrimoniale delle banche italiane, riducendo la loro capacità di assorbire eventuali shock futuri. Fitch ha avvertito che la tassa potrebbe compromettere la fiducia degli investitori nel settore bancario italiano e ostacolare il processo di consolidamento tra gli istituti minori.

Il decreto legge che contiene la tassa sulle banche dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Si prevede quindi un dibattito acceso tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno della stessa coalizione di governo, dove non tutti i partiti sembrano condividere la scelta del prelievo straordinario.

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