Lo Yuan Cinese Sorpassa l’Euro nelle Transazioni Globali: Un Passo verso l’Internazionalizzazione?
27 Gen 2024 - Finanza
Per la prima volta nella sua storia, lo yuan cinese ha superato l’euro diventando la seconda valuta più scambiata al mondo. Questo successo è attribuibile all’impennata delle obbligazioni denominate in yuan, sostenuta dalla politica della banca centrale cinese che ha mantenuto i tassi di interesse a livelli negativi.
Le Borse di Shanghai e Hong Kong
La Cina emette obbligazioni denominate in yuan attraverso le Borse di Shanghai e Hong Kong. Mentre la prima è riservata ai mercati interni, la seconda è aperta al resto del mondo. La Cina utilizza il renminbi per il commercio estero, legato al valore dello yuan.
Strategie della Banca Centrale Cinese
In risposta alla deflazione, minimi storici delle esportazioni e alla bolla immobiliare, la banca centrale cinese ha mantenuto bassi i tassi di interesse per stimolare l’economia. Mentre alcuni esperti indicano la fine dell’età d’oro della crescita economica cinese, gli investitori a breve termine approfittano della situazione.
Interesse Occidentale nelle Obbligazioni Yuan
Istituzioni occidentali come Credit Agricole e la Banca Nazionale del Canada hanno milioni di dollari investiti in obbligazioni denominate in yuan. Le case automobilistiche europee, tra cui BMW, Volkswagen e Mercedes, hanno acquistato miliardi di obbligazioni cinesi per consolidare la loro presenza nel mercato cinese dei veicoli elettrici.
Lo Yuan come Seconda Valuta: Primo Passo verso l’Internazionalizzazione
Lo yuan ha temporaneamente superato l’euro come seconda valuta più scambiata al mondo, segnando un possibile passo verso l’internazionalizzazione. La Cina mira a sostituire il dollaro come valuta di riserva globale e sfidare il dominio degli Stati Uniti nei mercati finanziari mondiali.
Sfide e Limiti dello Yuan
Nonostante il successo, lo yuan rappresenta solo il 5,8% delle transazioni globali, mentre il dollaro mantiene il 84,2%. La metà delle transazioni dello yuan avviene tra Shanghai e Hong Kong, tecnicamente considerato un “mercato estero” dalla Cina. Inoltre, la crisi economica cinese potrebbe limitare la competitività del paese e ostacolare gli investimenti a breve termine.