336 Visualizzazioni

Lotteria Italia: inclusione truccata e disabilità sfruttata

7 Gen 2025 - Approfondimenti Politici

Dietro il concorso ‘Disegniamo la Fortuna con ADM’, una macabra operazione di marketing che confonde gioco d’azzardo e solidarietà per mascherare un sistema che alimenta dipendenze, rovina famiglie e distrugge la società

Lotteria Italia: inclusione truccata e disabilità sfruttata

La Lotteria Italia compare puntuale ogni anno con i suoi biglietti colorati, i premi milionari e un’aura da grande festa nazionale. Sembrerebbe un innocuo rito collettivo, se non fosse che, alla fin fine, è pur sempre gioco d’azzardo. Da qualche tempo, però, si è aggiunto un tocco “inclusivo” che la vorrebbe far passare addirittura per un atto di generosità. Il fulcro di questa retorica si chiama “Disegniamo la Fortuna con ADM”: un concorso in cui persone con disabilità ed Associazioni No Profit realizzano le illustrazioni dei biglietti. A prima vista, sembra un bel progetto solidale; in realtà, si tratta di un’operazione che sfrutta l’immagine e il talento di persone fragili per ripulire la coscienza collettiva e invogliare la gente a comprare il biglietto, con la scusa di fare “qualcosa di buono”.

Più soldi all’azzardo che a sanità e istruzione

Tutto questo avviene in un gli italiani ogni anno, bruciano 150 miliardi di euro tra slot, scommesse, Gratta e Vinci e altre lotterie. Non è un refuso: 150 miliardi. Tanto per contestualizzare, la spesa sanitaria si ferma a 131 miliardi, e quella per scuola e università non supera i 35 miliardi. C’è di peggio: 150 miliardi equivalgono alla spesa militare della Russia. Loro ci tirano su carri armati e missili, noi ci illudiamo di diventare milionari grattando un cartoncino.

La Lotteria Italia viene presentata come un rito “gioioso”, “tradizionale”, “culturale”, ma la verità è che è gioco d’azzarda e in Italia milioni di persone soffrono di questa dipendenza comportamentale Indovina un po’ chi ringrazia? Le mafie. Secondo la DIA, riescono a riciclare almeno 16-18 miliardi all’anno nel gigantesco calderone dell’azzardo, approfittando dei buchi legislativi e di un sistema in cui i controlli non fermano quasi mai il vortice di denaro.

Il greenwashing dell’inclusione

In questo scenario, “Disegniamo la Fortuna con ADM” somiglia a un’operazione di greenwashing culturale: usare artisti con disabilità e associazioni del Terzo Settore per rendere “buono” un prodotto che fa leva sulla disperazione di tanti. Negli spot e sui canali ufficiali si vende la lotteria come un’opera di inclusione, mischiando parole come “solidarietà” e “sport” con la fortuna e il caso. In pratica, si confonde l’azzardo con l’arte, facendo credere che un biglietto “inclusivo” sia un atto di beneficenza. Peccato che il gioco d’azzardo non abbia nulla di solidale: non si basa su alcuna abilità, non regala processi inclusivi e, anzi, oggi rappresenta una seria emergenza sociale, economica e persino sanitaria.

È interessante notare come, in Italia, la pubblicità al gioco d’azzardo sia vietata in qualsiasi forma. Eppure, quest’iniziativa – mascherata da “concorso creativo” – gira tranquillamente, promossa perfino da soggetti pubblici. È un esempio lampante di come la narrazione di Stato possa aggirare i divieti e vendere un’illusione con un sorriso ipocrita, sfruttando la componente emotiva: “Vuoi non sostenere la disabilità? Vuoi forse togliere spazio ai progetti inclusivi?”

Il problema è che, se davvero si puntasse all’inclusione delle persone fragili, si investirebbero soldi e risorse in assistenza, welfare, istruzione, formazione professionale: tutto ciò che può cambiare davvero la vita a chi ha disabilità o vive in situazioni difficili. Invece no: qui, l’unico investimento è nella promozione del gioco d’azzardo, con i disegni a fare da scudo morale per un prodotto che riempie le tasche ai pochi (Stato in testa, criminalità dietro le quinte) e svuota quelle di tutti gli altri.

L’illusione che fa comodo

In definitiva, la Lotteria Italia resta il volto “sorridente” di un sistema che brucia più soldi di quanti ne investiamo per curare e istruire i cittadini. Il concorso “Disegniamo la Fortuna con ADM” non è un atto di generosità, ma l’ennesimo tentativo di coprire la natura spietata dell’azzardo con una pennellata di “inclusione”. E intanto, la macchina dell’industria dell’azzardo va avanti, divorando 150 miliardi di euro all’anno e lasciando dietro di sé un esercito di sogni infranti.

Forse è ora di chiedersi se vogliamo davvero scambiare la dignità di chi vive in situazioni di fragilità, e di chi cerca un modo onesto per vivere, con un biglietto colorato che promette milionate. Perché, mentre lo Stato e le mafie fanno a gara ad arraffare la loro fetta di torta, chi ci rimette davvero sono le persone comuni, sedotte dall’illusione di “un colpo di fortuna” che, per la stragrande maggioranza, non arriverà mai. E di solidale, in tutto questo, non c’è proprio nulla.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per rimanere aggiornato/a iscriviti al nostro canale whatsapp, clicca qui: