157 Visualizzazioni

L’uranio, unica materia prima che non conosce sanzioni. Fa arricchire la Russia con gli acquisti USA e UE

10 Nov 2023 - Finanza

L’uranio, unica materia prima che non conosce sanzioni. Fa arricchire la Russia con gli acquisti USA e UE

Nonostante le tensioni geopolitiche e il boicottaggio economico imposto contro la Russia, gli Stati Uniti d’America si trovano in una posizione paradossale: dipendono significativamente dall’importazione di uranio arricchito russo per le loro centrali nucleari. Questa realtà sottolinea la complessità e le contraddizioni delle relazioni internazionali nel contesto delle sanzioni economiche.
Le centrali nucleari statunitensi, che rappresentano una parte sostanziale dell’infrastruttura energetica del paese, dipendevano da tre Paesi ex sovietici, principalmente la Russia, per quasi la metà del loro uranio arricchito prima della guerra in Ucraina. A quasi due anni dall’inizio del conflitto, gli USA sembrano ancora alla ricerca di alternative affidabili.
Curiosamente, le sanzioni statunitensi contro la Russia presentano una notevole eccezione: l’importazione di uranio arricchito, vitale per il funzionamento delle centrali nucleari. Nel 2023, le importazioni di uranio arricchito russo negli USA sono raddoppiate, raggiungendo circa un quarto delle importazioni complessive di combustibile nucleare. Allo stesso modo, altri Paesi occidentali, pur professando la ricerca di sovranità e indipendenza energetica dalla Russia, continuano a fare affari con Mosca in questo settore.
Secondo il Wall Street Journal, nell’ultimo anno, le aziende statunitensi hanno speso circa 1 miliardo di dollari per uranio arricchito russo. Questo fenomeno è attribuito alla mancanza di capacità interne di conversione e arricchimento negli USA e alla perdita di influenza della Francia in Niger, mentre il colosso nucleare russo Rosatom continua a dominare il mercato.
Kathryn Huff, vice-segretaria per l’energia nucleare del Dipartimento dell’Energia (DOE) degli Stati Uniti, ha espresso preoccupazione per la dipendenza statunitense dall’uranio arricchito russo, sottolineando l’importanza di liberarsi da tale dipendenza per ragioni di sicurezza nazionale, climatica e indipendenza energetica.

Il Mercato dell’Uranio in Crescita

In un mercato energetico globale in rapida evoluzione, il prezzo dell’uranio negli Stati Uniti ha raggiunto un punto di riferimento significativo. Con un valore attuale di 73,7 dollari per libbra, si registra una lieve correzione rispetto al picco di 74 dollari, il massimo degli ultimi 15 anni, raggiunto nell’ultima settimana di ottobre. Questo indica una domanda forte e un’offerta incerta, plasmando il futuro dell’energia a livello mondiale. Dopo il disastro nucleare di Fukushima Daiichi nel 2011, molti Paesi hanno sospeso la costruzione di nuove centrali nucleari. Questo ha causato difficoltà finanziarie per alcune compagnie private, come Westinghouse e Areva, interrompendo ulteriormente la catena di approvvigionamento. Rosatom, però, ha espanso la sua presenza nel mercato globale del combustibile nucleare, nonostante i rischi post-Fukushima.

Rinnovato Interesse per l’Energia Nucleare

Il rinnovato interesse per l’energia nucleare è alimentato dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili e dagli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione. La Cina e il Giappone, per esempio, stanno investendo pesantemente nella costruzione di nuovi reattori nucleari.

Domanda Crescente di Uranio

Le scorte europee di uranio sono diminuite del 21% dal 2018, dimostrando una richiesta costante e in crescita. Tuttavia, le sanzioni contro la Russia, un importante fornitore, creano incertezze significative per l’offerta.
Questa dipendenza degli Stati Uniti dall’uranio arricchito russo illustra un complesso equilibrio tra politica energetica, sicurezza nazionale e le dinamiche del mercato globale. Mentre gli USA cercano di ridurre la loro dipendenza da Rosatom, il cammino verso l’indipendenza energetica appare ancora incerto, sottolineando le sfide geopolitiche e economiche in un mondo sempre più apolare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo non è un consiglio finanziario
Tag: , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *