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“Make Europe Great Again”: Il Piano Ungherese per la Presidenza UE!

1 Lug 2024 - Europa

L'Ungheria prende le redini della presidenza dell'UE con un motto provocatorio e una serie di priorità che escludono l'Ucraina e il Green Deal. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul piano di Viktor Orbán.

“Make Europe Great Again”: Il Piano Ungherese per la Presidenza UE!

“Make Europe great again”: è il motto che il governo ungherese ha scelto per il suo semestre di presidenza dell’Ue. Un messaggio trumpiano cui però Budapest non vuole associarsi ufficialmente. “Trump non credo abbia mai voluto rendere grande l’Europa,” ha dichiarato ai giornalisti l’ambasciatore ungherese presso l’Ue, Odor Balint, presentando il semestre di turno che prende il via oggi.

Un Richiamo al Passato

“Già tredici anni fa, alla nostra prima presidenza dell’Ue, il motto era ‘For a strong Europe’,” ha cercato di spiegare Balint ai corrispondenti che lo incalzavano sul tema. “Il ‘Make Europe great again’ è riferito al passato in cui l’Europa, la sua industria, il suo Pil, avevano ben altri numeri rispetto a quelli attuali,” ha evidenziato. Gli ungheresi assicurano che avranno il ruolo di “mediatore onesto” nella gestione della presidenza.

Le Sette Priorità della Presidenza Ungherese

Le polemiche non mancano, ma sono sette le priorità tracciate dal governo ungherese per il semestre di presidenza:

  1. Un New Deal per la competitività;
  2. Il rafforzamento della politica di difesa europea;
  3. Una politica di allargamento coerente e basata sul merito;
  4. Arginare l’immigrazione illegale;
  5. Plasmare il futuro della politica di coesione;
  6. Una politica agricola orientata verso l’agricoltore;
  7. La sfida demografica.

Una Direzione Politica Chiara

La scelta dei termini usati dal governo ungherese è un chiaro indicatore della direzione politica della prossima presidenza europea. Un esempio significativo è l’assenza dell’Ucraina tra le priorità dell’allargamento, con l’attenzione rivolta piuttosto ai Balcani occidentali. L’Ucraina viene menzionata solo indirettamente, nel contesto della tutela delle minoranze, un punto di costante frizione tra Budapest e Kiev.

Nel capitolo delle migrazioni, l’attenzione si focalizza sui confini esterni e sugli accordi con i Paesi terzi, senza menzionare il Patto per le migrazioni e l’asilo, sempre bocciato dall’Ungheria, né un meccanismo di redistribuzione degli arrivi.

Rapporti con la Cina: Pragmatismo e Equilibrio

Per quanto riguarda la Cina, il programma della presidenza ungherese adotta un approccio pragmatico ed equilibrato. “Un approccio pragmatico ed equilibrato nei confronti della Cina è un obiettivo chiave della Presidenza ungherese. La Cina è un importante partner commerciale ed economico. Nelle relazioni Ue-Cina, riteniamo particolarmente importante il dialogo costruttivo sull’economia e sulla sicurezza strategica,” si legge nel programma di Budapest.

Il Green Deal e la Competitività

Il Green Deal non è citato tra le sette priorità, ma emerge la volontà di puntare su “obiettivi realizzabili”. “La priorità della Presidenza ungherese è contribuire al processo di definizione di un ambizioso, ma realizzabile, obiettivo climatico intermedio 2040 che garantisca che nessun cittadino o Stato membro sia lasciato indietro, garantendo al contempo la competitività e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Ue durante tutta la transizione verde e giusta,” è la linea tracciata.

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