Mantovano smentisce Nordio: “Modificare il concorso esterno non è una priorità”
14 Lug 2023 - Italia
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha dichiarato che il governo non ha intenzione di intervenire sul reato di concorso esterno in associazione mafiosa, contraddicendo le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che aveva annunciato la volontà di “rimodulare” la norma.
In un’intervista al Fatto Quotidiano, Mantovano ha affermato che “ai parenti delle vittime di mafia – a Salvatore Borsellino e Maria Falcone – dico che modificare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non è un tema in discussione, il governo non farà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata. Ci sono altre priorità”.
Mantovano ha sottolineato che “la giurisprudenza sul concorso esterno è consolidata” e che “non c’è bisogno di aprire un altro fronte”, pur riconoscendo che “ci sono interpretazioni diverse dei giuristi sul tema”. Il sottosegretario ha espresso invece preoccupazione per una sentenza della Cassazione che “ha rivisto il concetto stesso di criminalità organizzata” e che “ha creato allarme nei tribunali”.
Le dichiarazioni di Mantovano arrivano dopo che Nordio aveva sollevato polemiche definendo il concorso esterno “un reato evanescente, che non esiste” e “una creazione giurisprudenziale”. Il ministro aveva anche parlato di “reato ossimorico” e aveva annunciato la sua intenzione di cambiarlo.
Il concorso esterno in associazione mafiosa è il reato contestato a politici accusati di avere rapporti con i clan, come Marcello Dell’Utri, Nicola Cosentino e Antonio D’Alì. La norma prevede una pena da quattro a dieci anni di reclusione per chi favorisce in modo continuativo l’attività di un’associazione mafiosa senza farne parte.