Meloni sotto attacco: avviso di garanzia, ma è scontro politico
28 Gen 2025 - Italia
La Premier, Nordio, Piantedosi e Mantovano indagati sul caso Almasri. Meloni denuncia: "Non mi faccio intimidire. È un attacco dei poteri legati alla sinistra."
Un attacco politico mascherato da atto giudiziario? La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, insieme ai ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, ha ricevuto un avviso di garanzia per i presunti reati di favoreggiamento e peculato relativi al caso Almasri. L’annuncio, dato dalla stessa premier in un video sui social, svela una dinamica che sembra orchestrata per colpire il cuore del governo di centrodestra.
Il caso Almasri: una vicenda strumentalizzata
Il cittadino libico Osama Almasri, comandante della prigione di Mitiga e ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità, è stato arrestato a Torino il 19 gennaio. Successivamente rilasciato per un vizio procedurale, è stato rimpatriato dal governo italiano con un volo di Stato per ragioni di sicurezza nazionale.
Questa decisione, volta a tutelare l’incolumità del nostro Paese, è stata il pretesto per una denuncia presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti, figura nota per la sua vicinanza alla sinistra e a Romano Prodi. Una scelta che lascia emergere sospetti di strumentalizzazione politica.
Meloni: “Non mi lascio intimidire”
Nel suo intervento, Giorgia Meloni ha denunciato apertamente il clima di pressione contro il suo governo:
“Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire. Questo è un tentativo dei poteri legati a chi non vuole che l’Italia cambi. Andremo avanti a testa alta.”
La premier ha inoltre sottolineato come il procuratore Francesco Lo Voi, lo stesso che aveva cercato di colpire Matteo Salvini con il processo per sequestro di persona, sembri ora riproporre lo stesso copione con un attacco al governo di centrodestra.
L’avviso di garanzia: un atto dovuto o una mossa politica?
Secondo l’Associazione Nazionale Magistrati, l’avviso di garanzia è un atto dovuto. Tuttavia, il tempismo e la modalità lasciano spazio a dubbi legittimi. Perché questa denuncia, proveniente da un avvocato vicino ai poteri che hanno governato l’Italia con la sinistra, viene trasformata in un caso nazionale proprio mentre il governo Meloni prosegue con riforme che scardinano vecchi equilibri?
Le reazioni del governo: compattezza e denuncia
Di fronte a questo attacco, il governo ha risposto con fermezza. Matteo Salvini, vicepremier, ha definito l’intera vicenda “una vergogna” e invocato una riforma immediata della giustizia. Antonio Tajani ha parlato di un sistema giudiziario che sembra agire come strumento di ritorsione contro le riforme del centrodestra, mentre altri ministri hanno sottolineato la necessità di difendere la sovranità del governo contro tentativi di destabilizzazione.
Un attacco all’Italia che cambia
Questa vicenda, al di là degli aspetti tecnici, evidenzia come alcune forze legate al passato, nostalgiche di un’Italia sottomessa ai diktat di poteri esterni e interni alla sinistra, tentino di bloccare il cambiamento. La determinazione del governo Meloni a tutelare la sicurezza nazionale e a difendere gli italiani sta chiaramente scuotendo chi teme di perdere privilegi acquisiti.
Ma una cosa è certa: questo governo, forte del mandato popolare ricevuto, non si lascerà piegare. La sinistra può orchestrare i suoi attacchi, ma l’Italia di Giorgia Meloni proseguirà sulla strada del cambiamento.
Caso #Almasri: Giorgia #Meloni da personalmente la notizia dell'indagine nei suoi confronti e avverte:
"Non sono ricattabile e non mi faccio intimidire" pic.twitter.com/44azUMmVWA
— Il Politico Web (@ilpolitico_web) January 28, 2025