Morto Henry Kissinger: Un Secolo di Vita tra Diplomazia e Gestione del Potere
30 Nov 2023 - USA
Il mondo ha detto addio a una delle figure più influenti e controverse della politica estera statunitense del XX secolo. Henry Kissinger, ex Segretario di Stato e vincitore del Premio Nobel per la Pace, è morto all’età di 100 anni. La notizia è stata confermata da un portavoce dell’agenzia di comunicazione che rappresenta la sua società di consulenza, Kissinger Associates. Kissinger si è spento nella sua casa nel Connecticut, lasciando un’eredità complessa che continua a dividere l’opinione pubblica.
Dalle Origini alla Ribalta Politica
Nato Heinz Alfred Kissinger nel 1923 in Franconia, la sua vita è stata segnata da un inizio tumultuoso. A 15 anni, lui e la sua famiglia ebraica fuggirono dalla Germania nazista, rifugiandosi a New York. Dopo gli studi e il servizio militare, Kissinger si distinse ad Harvard, dove iniziò la sua carriera accademica. La sua ascesa politica iniziò nel 1969, quando il presidente Richard Nixon lo nominò consigliere per la Sicurezza nazionale e, in seguito, Segretario di Stato. In questi ruoli, Kissinger divenne una figura dominante nella politica estera americana.
Un Diplomatico tra Successi e Polemiche
Il viaggio di Nixon in Cina nel 1972 rappresenta una pietra miliare nella carriera di Kissinger. La sua missione segreta a Pechino fu fondamentale per aprire la strada alla visita del presidente e alla normalizzazione delle relazioni tra i due paesi. Questo successo diplomatico, tuttavia, è solo una parte della sua complessa eredità.
Kissinger è stato anche una figura chiave nella negoziazione di trattati di disarmo e accordi di pace, guadagnandosi l’ammirazione internazionale e diventando una sorta di star dei media. Tuttavia, il suo ruolo in eventi controversi, come il bombardamento segreto della Cambogia e il presunto coinvolgimento nel colpo di Stato militare del 1973 in Cile, ha gettato un’ombra sulla sua figura.
Un’eredità Contestata
La morte di Kissinger riapre il dibattito sulla sua eredità. Mentre alcuni lo vedono come un abile diplomatico che ha plasmato la politica estera americana, altri lo accusano di essere stato senza scrupoli e ossessionato dal potere. La questione del suo ruolo nella guerra del Vietnam, in particolare se abbia cercato di prolungarla per favorire la rielezione di Nixon, rimane un punto di forte discussione tra gli storici.