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Mosca ordina l’arresto di due giornalisti Rai

7 Ott 2024 - Russia

La Russia emette un mandato d’arresto per Battistini e Traini con l'accusa di attraversamento illegale del confine. Chiesta l’estradizione dei reporter.

Mosca ordina l’arresto di due giornalisti Rai

Accuse e mandato d’arresto per i giornalisti Rai: cosa è successo

Stefania Battistini e Simone Traini, inviati della Rai, sono finiti nel mirino della giustizia russa con l’accusa di aver attraversato illegalmente il confine tra Ucraina e Russia. La Russia ha emesso un ordine d’arresto per i due giornalisti, dopo che questi avevano seguito i convogli militari ucraini nei territori russi occupati da Kiev per documentare l’incursione nella regione di Kursk. Secondo le autorità russe, Battistini e Traini sono entrati illegalmente in Russia a bordo di un veicolo militare ucraino, e per questo ora rischiano fino a cinque anni di carcere.

Le motivazioni dietro le accuse

Le accuse contro i giornalisti Rai nascono dal lavoro sul campo di Battistini e Traini, che hanno raccontato la guerra in Ucraina dall’inizio delle ostilità. L’incriminazione formale è arrivata da un tribunale della regione di Kursk, che ha chiesto non solo l’estradizione dei giornalisti in Russia ma anche la loro “custodia cautelare” sul territorio russo o dal momento dell’estradizione. Battistini e Traini sono stati inseriti nella lista dei ricercati dalla Russia e sarebbero trattenuti in custodia cautelare prima di un eventuale processo.

Il rientro in Italia dei giornalisti e la posizione del governo

Dopo la notizia delle indagini aperte dalla Russia, Battistini e Traini hanno deciso di lasciare l’Ucraina, dove stavano svolgendo il loro lavoro di corrispondenti di guerra. Il rientro in Italia è stato tempestivo, per evitare la possibilità di un arresto o di essere catturati dalle forze russe. Il governo italiano, tramite il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha manifestato sorpresa per la decisione della Russia, convocando alla Farnesina l’ambasciatore russo in Italia, Alexei Paramonov, per chiarimenti.

Altri giornalisti nella lista nera di Mosca

Non solo i giornalisti della Rai sono finiti nel mirino delle autorità russe. Oltre a Battistini e Traini, l’ordine di arresto e la richiesta di estradizione hanno coinvolto diversi giornalisti stranieri che hanno documentato l’offensiva ucraina e la situazione nelle aree di confine. Tra di loro figurano anche Simon Connolly di Deutsche Welle, Nick Walsh della CNN, e le giornaliste ucraine Natalia Nagornaya, Diana Butsko e Olesya Borovik. In totale, sarebbero dodici i giornalisti ricercati dalle autorità russe per aver attraversato illegalmente il confine tra Ucraina e Russia.

Le reazioni della Rai e il rispetto della libertà di stampa

La Rai ha reagito con una nota ufficiale, sottolineando come la decisione del ministero dell’Interno russo rappresenti una grave violazione della libertà di informazione. L’emittente italiana ha dichiarato che Battistini e Traini hanno svolto il loro lavoro in maniera esemplare e obiettiva, e che continuerà a sostenere il proprio ruolo di servizio pubblico, denunciando in tutte le sedi competenti la decisione del governo russo.

L’estradizione: una richiesta impossibile

Nonostante la richiesta di estradizione da parte della Russia, l’Italia non concederà mai il trasferimento dei due giornalisti verso il territorio russo. L’azione intrapresa da Mosca nei confronti dei giornalisti della Rai, così come di altri reporter stranieri, appare come una risposta simbolica nei confronti dei Paesi della NATO che stanno sostenendo l’Ucraina nel conflitto in corso.

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