Musk alla Lega: “Zero dazi e meno burocrazia per salvare l’Europa”
6 Apr 2025 - Italia
Dal congresso della Lega a Firenze, Elon Musk invoca una vera alleanza USA-Europa: libero scambio, meno regolamenti soffocanti e difesa dell’identità dei popoli.

Elon Musk al congresso della Lega: “Serve una vera alleanza tra Europa e Stati Uniti, via i dazi e meno burocrazia”
In collegamento video dal cuore politico di Washington al congresso della Lega a Firenze, Elon Musk – imprenditore simbolo dell’innovazione e del libero mercato – ha lanciato un messaggio chiaro e coraggioso: serve una nuova alleanza economica e culturale tra Europa e Nord America, fondata su libertà, commercio senza barriere e meritocrazia.
Una vera partnership transatlantica: zero dazi e libero scambio
“C’è già un’alleanza”, ha detto Musk, “ma spero che potrà diventare più stretta, più forte”. Il fondatore di Tesla e SpaceX non si è fermato alla diplomazia, ma ha delineato un progetto concreto: arrivare a una zona di libero scambio tra Europa e Nord America, eliminando ogni dazio doganale. Una visione che parla direttamente al cuore di chi crede nella forza del mercato globale senza interferenze ideologiche o protezionismi neostatalisti.
E non è tutto: Musk ha anche auspicato una maggiore libertà di movimento tra i due continenti per i lavoratori qualificati. “Chi vuole lavorare in Nord America, chi vuole lavorare in Europa, dovrebbe poterlo fare”, ha sottolineato, rivelando di aver espresso lo stesso auspicio direttamente al presidente Donald Trump. Una prospettiva che parla di mobilità, competenza e crescita.
La burocrazia europea come freno allo sviluppo
Con la lucidità di chi vive l’impresa ogni giorno, Musk ha denunciato l’opprimente sistema di regolamentazione europeo, che soffoca le piccole e medie imprese e favorisce monopoli e duopoli. “Capisco che la normativa favorisca le grandi aziende”, ha spiegato, “ma è compito dei governi sostenere le piccole imprese riducendo la regolamentazione, perché è effettivamente soffocante in Europa, e Bruxelles amplifica questo problema”.
Parole che riecheggiano un’istanza fondamentale per ogni vera destra liberale: meno Stato, meno vincoli, più libertà economica. È il mercato a premiare il merito, non le direttive astratte partorite da tecnocrati che ignorano la realtà concreta dell’impresa.
Immigrazione incontrollata? “Snatura i popoli”
Infine, Musk ha affrontato un tema tanto cruciale quanto scomodo per il pensiero unico globalista: l’immigrazione di massa. “Un Paese non è la sua geografia, ma le persone che lo abitano”, ha affermato con forza. E ha lanciato un monito: anche una piccola percentuale della popolazione mondiale che si riversa in un singolo Paese può trasformarlo radicalmente.
“La regione geografica non sarà più l’Italia, sarà un altro Paese abitato da altre persone”, ha avvertito. Una verità semplice ma che la cultura progressista rifiuta ostinatamente: l’identità di una nazione è fatta di storia, lingua, cultura, popolo – non di coordinate geografiche.
Una visione coraggiosa per un nuovo Occidente
Le parole di Elon Musk al congresso della Lega non sono solo dichiarazioni d’intenti: sono la traccia di una nuova visione geopolitica che molti nel campo sovranista e liberale condividono. Una visione in cui Europa e America – quelle vere, non quelle dei burocrati e degli ideologi – tornano alleate nella libertà, nella prosperità e nella difesa delle proprie radici.
E proprio da Firenze, simbolo della civiltà europea, è partito un messaggio forte: è tempo di scegliere tra il declino burocratico imposto da Bruxelles e un futuro costruito su innovazione, identità e libertà economica.
Una bella coppia.