118 Visualizzazioni

Musk sfida Trump: “No ai dazi, sì al libero scambio”

8 Apr 2025 - USA

Il patron di Tesla prova a fermare la deriva protezionista della Casa Bianca. Appelli privati e pubblici contro la nuova ondata di tariffe.

Musk sfida Trump: “No ai dazi, sì al libero scambio”

Elon Musk sfida Trump sui dazi: “Il libero scambio è la via per la prosperità”

Mentre l’amministrazione Trump torna a brandire la clava del protezionismo, annunciando nuovi dazi del 50% sulle importazioni cinesi, una voce di peso nel panorama industriale americano si leva in aperto dissenso: quella di Elon Musk. Il fondatore di Tesla e SpaceX, nonché uno dei principali sostenitori finanziari della campagna di Trump, avrebbe infatti tentato – finora invano – di convincere il presidente a cambiare rotta. Lo riporta il Washington Post, citando due fonti vicine ai colloqui privati tra i due.

Musk, da sempre favorevole al libero mercato e all’apertura dei confini commerciali, ha manifestato più volte la sua contrarietà a misure che rischiano di soffocare la competitività delle imprese statunitensi. In un post su X (ex Twitter), ha condiviso un video dell’economista Milton Friedman, simbolo del pensiero liberale, che spiegava con chiarezza i benefici della cooperazione economica internazionale: crescita, efficienza e prosperità condivisa.

I dazi come ostacolo alla crescita

Non è difficile capire le ragioni dell’opposizione di Musk. Tesla è un’azienda globale, con hub produttivi sia in America che in Cina, e una base clienti distribuita su entrambi i continenti. Innalzare barriere commerciali non fa che rendere più costosa la produzione, più difficile la distribuzione, e più incerta la crescita. In altre parole: i dazi sono una tassa che pagano le aziende e, soprattutto, i consumatori.

Trump, però, sembra voler raddoppiare su questa linea autarchica, trascinando gli Stati Uniti verso un modello economico chiuso e difensivo, che rischia di far perdere terreno proprio mentre le sfide globali – dalla transizione energetica alla concorrenza tecnologica – richiederebbero apertura, innovazione e cooperazione.

Musk contro il protezionismo ideologico

La frattura tra Musk e l’amministrazione appare ormai evidente. Oltre a rivolgere appelli diretti a Trump, il patron di Tesla ha attaccato pubblicamente anche Peter Navarro, l’ideologo della politica commerciale protezionista della Casa Bianca. “Un dottorato ad Harvard in economia? È una cosa negativa, non positiva”, ha scritto Musk, denunciando quella che percepisce come una visione ideologica e antiquata dell’economia globale.

La risposta della Casa Bianca non si è fatta attendere: la portavoce Karoline Leavitt ha ribadito che “il presidente Trump è il decisore finale” e che, una volta presa una decisione, “tutti remano nella stessa direzione”. Ma a rimetterci, in questa remata forzata, sono le aziende e i lavoratori americani, che si trovano schiacciati tra l’aumento dei costi e la perdita di competitività.

Un’alternativa liberale: libero scambio tra USA ed Europa

In videocollegamento al Congresso della Lega, Elon Musk ha rilanciato un’idea che andrebbe nella direzione opposta rispetto al protezionismo trumpiano: la creazione di una zona di libero scambio tra Europa e Stati Uniti. Più libertà di movimento, meno ostacoli, più possibilità per le persone di lavorare e vivere su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Un sogno liberale che cozza frontalmente con il muro dei dazi che Trump sembra voler erigere. E non è solo Musk a pensarla così: secondo il Washington Post, durante lo scorso weekend diversi dirigenti d’impresa si sono mossi per creare un gruppo informale di pressione, con l’obiettivo di riportare un po’ di razionalità e apertura nella strategia economica americana.

Una battaglia per il futuro dell’economia globale

In un momento in cui l’interdipendenza globale è una realtà ineludibile, le misure tariffarie rappresentano un salto all’indietro. La competizione non si vince chiudendo le frontiere, ma investendo in ricerca, efficienza e collaborazione. Musk lo ha capito. Speriamo che anche la politica, prima o poi, torni a rendersene conto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: , , , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per rimanere aggiornato/a iscriviti al nostro canale whatsapp, clicca qui: