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Operazione IDF a Gaza: Sequestrate Armi di Hamas e Distruzione di Depositi a Khan Younis

15 Gen 2024 - Geopolitica

Operazione IDF a Gaza: Sequestrate Armi di Hamas e Distruzione di Depositi a Khan Younis

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno condotto un’operazione significativa nella Striscia di Gaza, mirando specificamente a un centro di comando di Hamas situato a Khan Younis, nel sud della regione. Questa azione, parte di un più ampio conflitto tra Israele e Hamas, ha portato alla distruzione di un deposito di armi e al sequestro di un ampio arsenale.

Sequestro di Armi e Attrezzature

Durante il raid, le truppe IDF hanno confiscato diversi tipi di armamenti, tra cui fucili d’assalto, pistole, granate, lanciarazzi e attrezzature subacquee. Quest’ultime erano presumibilmente di proprietà delle forze navali di Hamas. La scoperta e il sequestro di queste armi evidenziano la continua tensione e il conflitto nella regione.

Ulteriori Azioni IDF a Khan Younis

Oltre all’operazione principale, l’IDF ha identificato e distrutto altri due depositi di armi a Khan Younis. Questi depositi erano nascosti in vari edifici, compresa la residenza di un noto agente di Hamas, segnalando la complessità e la diffusione delle operazioni di Hamas nella zona.

Missile Houthi contro Nave USA nel Mar Rosso

In un evento separato, i ribelli Houthi hanno lanciato un missile da crociera contro un cacciatorpediniere americano nel Mar Rosso meridionale. Fortunatamente, il missile è stato intercettato e abbattuto vicino alla città portuale di Hodeidah, nello Yemen, senza causare vittime o danni. Questo incidente sottolinea le crescenti tensioni nella regione e le sfide alla sicurezza marittima.

Reazione degli Houthi

In risposta all’incidente, il portavoce degli Houthi, Mohammed Abdulsalam, ha condannato l’azione come una violazione della sovranità nazionale dello Yemen, riflettendo la complessa dinamica politica e militare nella regione.

Hamas e la Guerra Psicologica

Nel frattempo, Hamas ha intensificato la sua guerra psicologica contro Israele diffondendo un video che mostra tre ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. Questi ostaggi, rapiti 100 giorni fa, includono Noa Argamani, Yossi Sharabi e Iti Sabirsky. Il sito di Haaretz ha riportato la notizia, sottolineando la natura psicologica di questa tattica da parte di Hamas.

Il Caso di Noa Argamani

Tra gli ostaggi, il caso di Noa Argamani è particolarmente toccante. Rapita durante il festival rave Supernova nel deserto del Negev, il suo sequestro è stato ampiamente documentato e diffuso, suscitando una forte reazione internazionale. Il video del suo rapimento, che mostra la studentessa israeliana in lacrime mentre veniva separata dal fidanzato e caricata su una moto, ha evidenziato la brutalità di questi atti.

Il Destino degli Ostaggi

Le condizioni degli ostaggi rimangono incerte. Secondo le dichiarazioni di Abu Obeida, portavoce delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, molti degli ostaggi portati nella Striscia di Gaza potrebbero essere stati uccisi a causa dei bombardamenti israeliani. Ha inoltre affermato che la responsabilità del destino degli altri ostaggi ricade su Israele, un’affermazione che riflette la continua tensione e l’ostilità tra le due parti.

Questi eventi recenti sottolineano la complessità e la volatilità del conflitto Israele-Hamas e le sfide più ampie nella regione del Medio Oriente. Mentre le operazioni militari e le tattiche psicologiche continuano, la sicurezza e la stabilità della regione rimangono in bilico, con implicazioni significative per la comunità internazionale.

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