Orban: “La migrazione sta disintegrando l’Europa”
6 Set 2024 - Europa
Il premier ungherese critica la politica migratoria dell'Unione Europea e propone un cessate il fuoco immediato in Ucraina, puntando su sovranità nazionale e dialogo.
Orban e il cessate il fuoco come priorità in Ucraina
Al Forum Ambrosetti di Cernobbio, Viktor Orban ha espresso la necessità di un cessate il fuoco immediato come primo passo per avviare negoziati di pace nel conflitto in Ucraina. Contrariamente alla visione prevalente in Europa, che punta a pianificare la pace prima di fermare i combattimenti, Orban ha dichiarato che solo con uno stop alle ostilità si può creare un contesto favorevole al dialogo. Secondo il premier ungherese, le esperienze degli ultimi trent’anni dimostrano che il cessate il fuoco deve precedere qualsiasi trattativa di pace.
La migrazione come fattore di disgregazione dell’Unione Europea
Orban ha poi affrontato il tema delle migrazioni, confermando la sua posizione contraria alla politica migratoria comune dell’Unione Europea. Ha sottolineato come l’Ungheria, che non ha mai accettato migranti, non affronti le difficoltà di integrazione che invece stanno affrontando altri Paesi, come l’Italia. Orban ha proposto che ogni Stato membro debba avere la possibilità di scegliere se partecipare o meno alle politiche migratorie collettive, in nome della sovranità nazionale.
Critiche alla Commissione Europea e sostegno a Raffaele Fitto
Il primo ministro ungherese ha espresso un giudizio negativo sulla nuova Commissione Europea, che a suo avviso è simile alla precedente, fallimentare nella gestione di questioni chiave come la competitività economica, le migrazioni e la guerra. Nonostante ciò, Orban si è detto disposto a supportare la nuova Commissione, pur essendo scettico riguardo alla sua capacità di promuovere un vero cambiamento. Ha anche espresso il suo appoggio alla nomina di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione, definendolo “un uomo eccezionale”.
Il legame con Giorgia Meloni
Orban ha parlato del suo rapporto con Giorgia Meloni, descrivendola come “sorella cristiana” e affermando che le affinità culturali tra loro sono un fattore cruciale nel rafforzamento della cooperazione tra i loro Paesi. Ha sottolineato come, in questa nuova era della politica europea, i valori culturali condivisi giocheranno un ruolo sempre più rilevante.