Paola Frassinetti nella bufera per una citazione storica
30 Ott 2024 - Italia
La sottosegretaria all'Istruzione sotto attacco per un post in cui cita Brasillach e viene accusata di apologia fascista. È davvero una questione politica o solo un’interpretazione strumentale?
Il caso: la citazione di Frassinetti e la richiesta di dimissioni
Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione, è stata al centro di un’ondata di polemiche dopo aver citato su Facebook Robert Brasillach, scrittore francese controverso per il suo legame con il Terzo Reich. Il post, originariamente pensato per celebrare un gol del Milan del 28 ottobre 1984, è stato interpretato come un riferimento alla Marcia su Roma e ha suscitato una forte reazione da parte del PD e di Alleanza Verde e Sinistra, che ne chiedono le dimissioni.
La risposta di Frassinetti: “Solo un post calcistico”
In risposta alle critiche, Frassinetti ha spiegato che il post era limitato al contesto calcistico e che la citazione di Brasillach era riferita solo al colore rosso del Milan. Ha definito la questione come una “tempesta in un bicchier d’acqua,” aggiungendo che le sue parole non erano intese come un omaggio alla Marcia su Roma né come una celebrazione ideologica, scusandosi per eventuali sensibilità urtate.
L’interpretazione: quando ogni parola diventa politica
Questo episodio riflette una dinamica ormai consolidata nella politica italiana: ogni riferimento, anche solo indirettamente legato a un’ideologia controversa, diventa occasione per attacchi e richieste di dimissioni. Questo approccio moralistico e la polarizzazione del dibattito soffocano il confronto su questioni cruciali, distogliendo l’attenzione pubblica dai problemi concreti del Paese, come la qualità dell’istruzione.
Verso una politica di contenuti o di facciata?
L’uso delle polemiche come arma politica non solo paralizza il dibattito ma contribuisce a creare una distanza tra le istituzioni e i cittadini, sempre più disillusi. A lungo termine, il vero rischio è che questa caccia alle streghe allontani ancora di più l’opinione pubblica dalle priorità nazionali, rendendo la politica una mera lotta di facciata priva di soluzioni concrete per il Paese.