Papa Francesco: “Nessun bambino è un errore” e invoca la pace a Gaza
22 Dic 2024 - Italia
Dal Vangelo alla tragedia di Gaza, il Pontefice difende la vita dal concepimento e denuncia la crudeltà dei bombardamenti, chiedendo un cessate il fuoco per Natale.
In un Angelus insolito, pronunciato dalla Cappella di Casa Santa Marta per un leggero raffreddore che ha colpito il Pontefice, Papa Francesco ha lanciato un messaggio chiaro e incisivo sui temi della sacralità della vita e della pace. La sua riflessione ha affrontato due grandi questioni: la difesa della vita sin dal concepimento e la condanna delle crudeltà nella Striscia di Gaza.
La difesa della vita: “Nessun bambino è un errore”
Papa Francesco ha preso spunto dal Vangelo del giorno, che racconta l’incontro tra Maria ed Elisabetta, per riaffermare con forza il valore inestimabile della vita. “Nessun bambino è un errore”, ha dichiarato senza mezzi termini, ribadendo il principio che la vita è un dono sacro fin dal concepimento.
Rivolgendosi ai fedeli, il Pontefice ha lodato la bellezza della maternità, invitando tutti a riscoprire lo stupore di fronte al miracolo della vita. “Impariamo a benedire le mamme e a lodare Dio per ogni vita che nasce”, ha detto. Le sue parole si inseriscono in un contesto sociale e culturale sempre più incline a relativizzare il valore della vita nascente. In un’epoca in cui l’aborto viene spesso normalizzato o presentato come una “scelta”, il messaggio di Francesco si pone come un baluardo a difesa della dignità e dei diritti dei nascituri.
Il Papa ha inoltre ricordato come la vita non debba mai essere ridotta a una questione di utilità o di convenienza. “Ogni bambino che nasce è un segno prodigioso dell’amore di Dio”, ha sottolineato, invitando la società a proteggere e sostenere le donne incinte e le famiglie in difficoltà. Questo appello si traduce in un invito concreto a costruire una cultura della vita, capace di contrastare le derive individualistiche e materialistiche del nostro tempo.
Il dramma di Gaza: “Quanta crudeltà”
Non meno toccanti sono state le parole di Francesco sulla tragedia umanitaria che si sta consumando nella Striscia di Gaza. Con voce carica di dolore, il Papa ha denunciato “la crudeltà” degli attacchi che colpiscono bambini, scuole e ospedali. “Con dolore penso a Gaza, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà”, ha detto.
Le sue dichiarazioni si inseriscono in un contesto geopolitico teso, con il Pontefice che non ha esitato a criticare apertamente le azioni di Israele. In precedenza, aveva già lamentato l’impossibilità per il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, di entrare a Gaza per portare conforto ai fedeli. Tuttavia, nelle ultime ore, è stato confermato che il cardinale ha potuto accedere alla Striscia, celebrando la Messa nella chiesa della Sacra Famiglia di Gaza.
Francesco ha invitato i fedeli a pregare per un cessate il fuoco che possa portare sollievo alla popolazione locale e ha esteso il suo appello anche ad altre aree di conflitto, come l’Ucraina e il Medio Oriente. “Non possiamo restare indifferenti di fronte a tanto dolore”, ha dichiarato, richiamando l’attenzione sul dramma di milioni di innocenti coinvolti in guerre che sembrano non avere fine.
Verso il Giubileo della speranza
Nonostante il raffreddore, Francesco non ha mancato di ricordare l’imminente apertura del Giubileo 2025, dedicato alla speranza. La cerimonia inizierà con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, simbolo di un cammino di fede che abbraccia tutti i popoli. Questo Giubileo, il secondo del pontificato di Francesco, si propone come un’occasione per rilanciare i valori cristiani in un mondo sempre più frammentato e diviso.
L’Angelus di questa domenica, dunque, ha offerto uno spunto di riflessione profonda, ribadendo il valore non negoziabile della vita e denunciando le ingiustizie che affliggono i più deboli. Un messaggio che, soprattutto in un contesto culturale e politico come quello attuale, si pone in netta controtendenza, richiamando l’attenzione su principi fondamentali che non possono essere messi in discussione.