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Polemiche a Napoli: L’Onorificenza a Geolier Divide la Città

13 Feb 2024 - Italia

Polemiche a Napoli: L’Onorificenza a Geolier Divide la Città

La decisione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, di conferire un’onorificenza cittadina al rapper Geolier ha scatenato un’ondata di indignazione. Al centro della controversia, le parole di Franco Cutolo, regista teatrale e padre di Giovanbattista, giovane musicista tragicamente ucciso lo scorso agosto. La vicenda ha assunto un rilievo nazionale, con la madre del ragazzo che ha ricordato il figlio durante l’apertura del Festival di Sanremo.

La Reazione di Cutolo

Franco Cutolo ha espresso il suo disappunto in un post su Facebook, utilizzando un’espressione di Eduardo De Filippo, “Fuitevenne”, per sottolineare la sua contrarietà. Ha inoltre condiviso un’immagine di Geolier con un mitra dorato, simbolo di una cultura che Cutolo ritiene incompatibile con i valori da premiare in città.

Le Critiche al Rapper

Cutolo non risparmia critiche al rapper, accusandolo di mancanza di cultura e preparazione, e di rappresentare una “cultura dell’efferatezza” inaccettabile. Nonostante Geolier abbia partecipato ai funerali di Giovanbattista e abbia pubblicamente condannato l’omicidio, per Cutolo queste azioni non mitigano l’impatto negativo del modello proposto dal rapper ai giovani.

Il Problema del Campanilismo

Il regista attacca anche il campanilismo che, a suo dire, danneggia Napoli, criticando la tendenza a supportare figure controverse solo perché appartenenti alla città. Questa mentalità, secondo Cutolo, contribuisce a rafforzare simboli negativi che finiscono per alimentare la criminalità locale.

La Politica dei Numeri

Cutolo lamenta inoltre la trasformazione della politica in un “business di numeri”, dove follower, streaming e download sembrano contare più della qualità e dei valori trasmessi. Questa visione, per il regista, mina l’integrità culturale e morale della città di Napoli.

Un Appello alla Città

In conclusione, Franco Cutolo esprime il suo disagio per l’omaggio a un tipo di rappresentazione che ritiene degradante, non solo come padre in lutto ma anche come artista e cittadino napoletano. La sua voce si aggiunge al dibattito su come la cultura e l’arte possano influenzare la società, soprattutto in contesti urbani complessi come quello napoletano, dove la lotta contro la criminalità e la ricerca di modelli positivi rimangono sfide aperte.

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