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Profitti Bancari Record, lo Stato a Bocca Asciutta

21 Feb 2024 - Finanza

Profitti Bancari Record, lo Stato a Bocca Asciutta

Un Anno da Record per le Banche Italiane

Nel 2023, il sistema bancario italiano ha registrato profitti senza precedenti, superando i 40 miliardi di euro. Questo exploit finanziario, tuttavia, non ha tradotto in benefici per le casse dello Stato italiano, che non ha incassato nulla dagli extraprofitti delle banche. I primi cinque istituti di credito hanno contribuito in modo significativo a questa cifra, con Unicredit e Intesa Sanpaolo in testa, che hanno chiuso l’anno con rispettivamente 8,6 e 7,7 miliardi di euro di profitti.

La Tassa sugli Extraprofitti: Una Misura Svanita

La tassa sugli extraprofitti, introdotta dal governo italiano, aveva l’obiettivo di far contribuire le banche ai bisogni finanziari dello Stato. Tuttavia, la sua efficacia è stata notevolmente ridotta a seguito di un emendamento che ha permesso alle banche di scegliere tra il pagamento della tassa o il reinvestimento degli extraprofitti nel proprio capitale. Questa opzione ha portato alla scelta, quasi unanime, di rafforzare il capitale proprio, privando così lo Stato di potenziali entrate fiscali.

Un’Opportunità Perduta per lo Stato

L’emendamento al decreto legge ha permesso alle banche di accantonare a riserva un importo pari a 2,5 volte l’ammontare teorico della tassa, evitando di fatto il versamento. Se la normativa fosse rimasta inalterata, lo Stato avrebbe potuto incassare circa 4 miliardi di euro. Questa manovra ha lasciato lo Stato senza le risorse aggiuntive che avrebbero potuto derivare dagli extraprofitti bancari, nonostante i risultati record del settore.

Una Riflessione Critica sulla Decisione Governativa

La decisione di depotenziare la tassa sugli extraprofitti riflette una scelta politica che privilegia il rafforzamento patrimoniale delle banche a discapito delle entrate statali. Questa scelta è stata influenzata da un coordinamento tra la Banca d’Italia, il Tesoro e la Banca Centrale Europea, che hanno espresso preoccupazioni sul potenziale impatto negativo di una tassa invariata sul sistema bancario e sull’economia in generale. Tuttavia, questa decisione solleva interrogativi sulla giustizia fiscale e sull’equità, considerando che le banche hanno potuto trattenere integralmente i loro extraprofitti in un periodo di significativa crescita dei loro margini di interesse.

In conclusione, l’anno record per le banche italiane evidenzia una discrepanza tra i profitti del settore bancario e i benefici per lo Stato e la collettività. La scelta di permettere alle banche di optare per il rafforzamento del capitale anziché contribuire alle casse statali con gli extraprofitti solleva questioni importanti sulla distribuzione delle risorse e sulla responsabilità sociale delle istituzioni finanziarie.

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