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Progetto di Legge sull’Immigrazione: Un Trionfo per la Politica di Marine Le Pen

2 Gen 2024 - Europa

Progetto di Legge sull’Immigrazione: Un Trionfo per la Politica di Marine Le Pen

Il progetto di legge sull’immigrazione in Francia, promosso dal presidente Emmanuel Macron, ha scatenato un vero e proprio rompicapo politico. Questa legge, che mira a modificare significativamente la normativa sui diritti dei migranti in Europa, ha ricevuto il sostegno sorprendente anche del Rassemblement National (RN), il partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen.

Cambiamenti Significativi con la Nuova Legge

Il governo Macron ha proposto l’introduzione di “quote” di ingresso, riducendo i benefici sociali per i migranti. Ora, per accedere a determinati servizi e sussidi, i migranti devono aver risieduto legalmente in Francia per almeno cinque anni o lavorato per 30 mesi. Un importante cambiamento riguarda lo “jus soli”, limitando la cittadinanza automatica per i bambini nati in Francia. Inoltre, le persone immigrate condannate per reati non potranno più ottenere la cittadinanza, mentre l’assistenza sanitaria statale (Ame) sarà soggetta a riforme dal 2024.

La “Vittoria Ideologica” dell’Estrema Destra

La decisione del RN di votare a favore della legge ha messo in imbarazzo Macron, costringendolo a scegliere tra accettare il sostegno dell’estrema destra o rinunciare alle nuove misure. La scelta ha portato a una frattura nella coalizione di governo e ha offerto a Marine Le Pen un’opportunità di rivendicare una “vittoria ideologica”.

Rabbia Transalpina e Spaccature nel Governo

Il disegno di legge è stato approvato con 349 voti a favore e 186 contrari. Un quarto dei parlamentari della maggioranza si è astenuto o ha votato contro. Questo scenario riflette una crescente rabbia transalpina contro i migranti, spesso associata a eventi di violenza e di tensione sociale. Le politiche restrittive sull’immigrazione sono state viste da Macron come uno strumento per placare l’opinione pubblica. Tuttavia, le divisioni interne e le critiche hanno portato alle dimissioni del ministro della Sanità, Aurélien Rousseau, segnando una spaccatura significativa all’interno del governo.

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