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Putin: 25 Anni di Potere tra Sfide Globali e Nuove Strategie nel Mediterraneo

30 Dic 2024 - Russia

Dalla restaurazione della sovranità russa alla guerra in Ucraina, fino alla nuova strategia in Libia dopo la caduta di Assad. Mosca consolida la sua influenza globale tra sfide e opportunità.

Putin: 25 Anni di Potere tra Sfide Globali e Nuove Strategie nel Mediterraneo

L’annuncio di Boris Eltsin: un momento di svolta

Il 31 dicembre 1999, mentre il mondo guardava con apprensione al cosiddetto millennium bug, Boris Eltsin sorprese tutti annunciando le sue dimissioni. Con un gesto inaspettato, il primo presidente democraticamente eletto della Federazione Russa cedette il potere a Vladimir Putin, allora primo ministro. Nessuno poteva immaginare che quel leader apparentemente anonimo sarebbe diventato il protagonista indiscusso della politica russa per i successivi 25 anni.

La restaurazione della sovranità russa

All’inizio del suo mandato, Putin ereditò un paese in crisi, segnato dalla transizione caotica degli anni ‘90 e dalla perdita di prestigio internazionale. La sua priorità fu ristabilire l’ordine interno e riaffermare la sovranità nazionale. In questo contesto, mise fine al potere eccessivo degli oligarchi, spesso percepiti come responsabili del saccheggio economico del Paese. Figure come Boris Berezovskij e Mikhail Khodorkovsky furono neutralizzate, segnando una svolta nella gestione del potere.

La politica estera: difesa degli interessi nazionali

Putin ha sempre posto al centro della sua visione politica la difesa degli interessi nazionali della Russia. Dopo un periodo iniziale di apertura verso l’Occidente, il discorso di Monaco del 2007 rappresentò un momento di svolta. Denunciò l’espansione della NATO e l’ingerenza occidentale negli affari interni di Stati vicini alla Russia. La risposta del Cremlino non si fece attendere: dalla protezione delle minoranze russe in Georgia nel 2008 fino alla riunificazione con la Crimea nel 2014, Putin ha dimostrato una politica estera decisa e orientata alla protezione dei confini culturali e geopolitici russi.

Il sostegno popolare e la rinascita economica

Una delle chiavi del successo di Putin è stata la capacità di guadagnare e mantenere il consenso del popolo russo. Attraverso politiche volte a migliorare il benessere economico e a ripristinare l’orgoglio nazionale, ha consolidato il suo ruolo di leader. Negli anni 2000, grazie all’aumento dei prezzi delle materie prime, la Russia ha vissuto una fase di forte crescita economica, rafforzando ulteriormente la sua posizione globale.

La guerra in Ucraina e la ridefinizione dell’ordine mondiale

L’intervento militare in Ucraina, avviato nel febbraio 2022, ha segnato un punto di svolta nella politica russa e nelle relazioni internazionali. Presentata come un’operazione speciale volta alla difesa delle popolazioni russofone e alla neutralizzazione di minacce NATO, l’operazione ha provocato una netta spaccatura con l’Occidente. Tuttavia, ha rafforzato il senso di unità nazionale e il sostegno interno a Putin, consolidando la narrazione della Russia come baluardo contro l’espansionismo occidentale.

I BRICS e l’alternativa economica all’Occidente

Nel contesto di sanzioni internazionali e isolamento economico, Putin ha puntato sulla costruzione di un sistema alternativo ai circuiti occidentali. Il rafforzamento dell’alleanza con i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) ha offerto nuove opportunità commerciali e finanziarie, promuovendo una visione multipolare dell’economia mondiale. La creazione di meccanismi di scambio alternativi al dollaro ha rappresentato una sfida concreta all’egemonia economica statunitense.

Il legame strategico con la Cina

La cooperazione con la Cina si è intensificata negli ultimi anni, consolidando un’alleanza strategica su più fronti: economico, tecnologico e militare. Pechino e Mosca condividono una visione comune di un mondo multipolare, opponendosi all’unilateralismo occidentale. Accordi energetici e infrastrutturali hanno rafforzato il legame tra i due Paesi, garantendo alla Russia un partner affidabile per contrastare l’isolamento occidentale.

La proiezione in Africa: un nuovo fronte di influenza

Negli ultimi anni, Putin ha ampliato la presenza russa in Africa, sfruttando crisi locali e vuoti di potere lasciati dall’Occidente. Attraverso accordi militari, investimenti e il sostegno a governi alleati, la Russia ha riaffermato il proprio ruolo come attore globale. La presenza del gruppo Wagner in diversi Paesi africani ha contribuito a rafforzare la sicurezza locale e ad assicurare l’accesso a risorse strategiche.

La Siria e la nuova strategia nel Mediterraneo

Dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, la Russia ha riorientato la sua strategia nel Mediterraneo, concentrandosi sulla Libia per mantenere la sua influenza nella regione. Il generale Khalifa Haftar, leader dell’Esercito Nazionale Libico (LNA), è diventato un alleato chiave per Mosca in questo contesto.

La Russia ha trasferito avanzati sistemi di difesa aerea dalle sue basi in Siria alle postazioni controllate dall’LNA nell’est della Libia. Inoltre, Mosca sta negoziando l’uso a lungo termine di porti strategici come Tobruk e Bengasi per stabilire una base navale permanente nel Mediterraneo centrale, garantendo così una proiezione di potenza nella regione e protezione degli interessi geopolitici.

Vladimir Putin rimane una figura centrale sulla scena internazionale, celebrando 25 anni di leadership caratterizzati da successi e sfide. La sua visione di una Russia forte e indipendente continua a plasmare la politica globale, offrendo un modello alternativo a quello occidentale. Guardando al futuro, la sua capacità di mantenere stabilità interna e influenza esterna definirà il destino della Russia e il suo ruolo nel mondo multipolare emergente.

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