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Raduno Neonazi Vietato a Budapest: Spostamento e Reazioni

11 Feb 2024 - Europa

Raduno Neonazi Vietato a Budapest: Spostamento e Reazioni

Le autorità ungheresi hanno posto il veto su un raduno neonazista programmato per la mattinata a Budapest in concomitanza con il “Giorno dell’onore”. Nonostante il divieto, gli organizzatori, guidati da Bela Incze della formazione di estrema destra “Legio Hungaria”, hanno deciso di spostare l’evento nei boschi circostanti la città, sfidando le autorità con il messaggio: “Non molliamo, questa città è nostra”.

Un Concerto Controverso

Parallelamente, un’altra organizzazione neonazista, “Blood and Honour Hungaria”, ha tentato di organizzare un concerto in un terreno privato, anch’esso proibito dalla polizia. Questi eventi si inseriscono in un contesto già teso, aggravato dall’arresto l’anno scorso di Ilaria Salis, detenuta con l’accusa di aver partecipato all’aggressione di due estremisti di destra.

La Celebrazione del “Giorno dell’onore”

Il “Giorno dell’onore” commemora un tentativo di sortita delle truppe naziste e fasciste ungheresi dal Castello di Buda nel 1945, un evento che costò la vita a circa 20.000 combattenti. La manifestazione attira annualmente neonazisti da vari Paesi europei, che si presentano in uniformi militari e sventolano bandiere neonaziste.

Opposizione e Proteste Antifasciste

A Budapest si sono tenute anche due manifestazioni antifasciste, promosse nell’ambito della campagna internazionale “Stop Nazi Glorification”. Una è stata organizzata dagli antifascisti di “Autonom Mozgalom”, che hanno sottolineato come i soldati caduti nel 1945 combattessero per il Terzo Reich, rifiutando quindi di considerarli eroi. L’altra protesta, indetta dall’Associazione degli antifascisti ungheresi (Measz), ha avuto luogo presso il memoriale dell’olocausto “Scarpe sulle rive del Danubio”.

La Reazione della Famiglia Salis e le Preoccupazioni Politiche

Le immagini di Budapest e la situazione di Ilaria Salis hanno suscitato preoccupazione e indignazione. Roberto Salis, padre di Ilaria, ha espresso i timori della famiglia riguardo alla sicurezza di sua figlia, detenuta da un anno.

Anche la politica si è mobilitata, con la deputata Debora Serracchiani che ha criticato l’inazione del governo di fronte a queste minacce, e il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani che ha richiesto verifiche sul murale raffigurante Ilaria Salis.

Questi eventi sottolineano le tensioni presenti in Ungheria riguardo al neonazismo e l’importanza della vigilanza e della reazione da parte delle autorità e della comunità internazionale per contrastare l’estremismo e proteggere i diritti e la sicurezza dei cittadini.

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