Renato Soru, la Svolta Indipendente che Scuote il Partito Democratico
11 Nov 2023 - Italia
In un contesto politico nazionale già fervente, Renato Soru, figura di spicco nel Partito Democratico (PD) e fondatore di Tiscali, ha lasciato il pubblico e gli osservatori politici in attesa con una doppia rivelazione. Durante un’assemblea pubblica a Cagliari, davanti a una folla di 600 persone, ha annunciato non solo il suo addio al PD, ma anche la sua potenziale ricandidatura come presidente della Regione Sardegna con una lista politica indipendente.
Questa mossa, descritta da Soru come parte della sua “Rivoluzione gentile”, arriva in un momento critico per il centrosinistra italiano. Con le elezioni regionali previste per l’inizio del 2024, la sua candidatura indipendente potrebbe significativamente complicare gli sforzi del centrosinistra di scalzare l’attuale presidente, Christian Solinas.
Soru, tra i 40 fondatori del PD, ha espresso una chiara delusione per le recenti direzioni prese dal partito, in particolare dopo l’ufficializzazione di Alessandra Todde, esponente del Movimento Cinque Stelle, come candidata governatrice sarda supportata dal PD. “A chi dice che uniti si vince e divisi si perde, dico che si perde se si hanno in mente gli equilibri del passato”, ha dichiarato Soru, sottolineando il suo desiderio di un nuovo approccio politico.
La decisione di Soru si inserisce in un contesto più ampio di turbolenze interne al PD. Dal marzo scorso, con l’ascesa di Elly Schlein alla guida del partito, si è assistito a una serie di addii significativi, tra cui politici di rilievo come Enrico Borghi e Carlo Cottarelli. Queste defezioni, unitamente a quelle di amministratori locali e regionali, hanno sollevato interrogativi sulla coesione e sul futuro del partito.
Inoltre, il sindaco di Taranto ha recentemente lasciato il PD, aggiungendo un altro nome alla lista crescente di politici che hanno scelto di distanziarsi dal partito. Questi eventi hanno alimentato il dibattito sulla direzione che Schlein sta prendendo, in un momento in cui il partito è chiamato a rafforzare la sua posizione come principale forza di opposizione e pilastro del centrosinistra.