123 Visualizzazioni

Riapre il Museo di Damasco, simbolo di speranza

9 Gen 2025 - Medio Oriente

Dopo i recenti cambiamenti politici in Siria, il Museo Nazionale torna ad accogliere i visitatori, preservando un patrimonio millenario.

Riapre il Museo di Damasco, simbolo di speranza

Il Museo Nazionale di Damasco ha riaperto le sue porte al pubblico dopo una chiusura forzata dovuta ai recenti cambiamenti politici nella capitale siriana. La struttura, custode di una collezione unica che racconta la millenaria storia della Siria, era stata chiusa per evitare che i suoi preziosi manufatti venissero danneggiati o saccheggiati durante il periodo di instabilità.

Questa riapertura rappresenta molto più di un semplice evento culturale: è un messaggio di speranza e resistenza di fronte alle devastazioni della guerra e alle incognite del nuovo assetto politico del Paese.

La chiusura forzata e il rischio di saccheggi

Con l’avvicinarsi delle forze ribelli guidate dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham e la fuga di Bashar al-Assad, la situazione a Damasco era precipitata. Mohamed Nair Awad, capo dell’autorità nazionale per le antichità, ha spiegato: “Abbiamo chiuso con fermezza le porte di ferro del museo dopo aver visto che la situazione era instabile e pericolosa”.

Nelle ore successive al cambio di potere, l’assenza di forze di sicurezza ha portato al saccheggio di numerose istituzioni pubbliche. Tuttavia, grazie all’intervento tempestivo dei combattenti inviati dalle nuove autorità, il museo è stato salvato da questo destino.

Un patrimonio millenario sopravvive

Il Museo Nazionale di Damasco custodisce una delle collezioni archeologiche più importanti del Medio Oriente, con reperti che spaziano dalle lame preistoriche alle sculture greco-romane, fino a intere sezioni dedicate all’arte islamica. Alcuni pezzi risalgono a oltre 10.000 anni fa, rendendo questo luogo un baluardo della memoria storica siriana.

Shahanda al-Baroudi, giovane archeologa siriana, ha descritto la riapertura come un evento toccante: “Temevo di non rivedere più questi manufatti, come accaduto al museo di Baghdad dopo la caduta di Saddam. Ritrovarli intatti è stato un miracolo”.

La cultura come resistenza

Mentre i visitatori tornano a passeggiare per le sale del museo, all’esterno si levano richieste di maggiore impegno per preservare il patrimonio culturale del Paese. Gruppi di cittadini hanno esposto cartelli per sollecitare i nuovi governanti a proteggere questi tesori, consapevoli del loro valore inestimabile.

La storia recente del museo riflette le cicatrici di un conflitto che ha devastato la Siria. Durante gli anni più violenti della guerra civile, la struttura era stata chiusa per lungo tempo per proteggere i suoi manufatti dalle distruzioni, riaprendo solo quando le condizioni lo hanno consentito.

Un simbolo per la Siria del futuro

La riapertura del Museo Nazionale di Damasco è un evento che va oltre la semplice celebrazione culturale. In un momento storico in cui l’identità di intere nazioni è minacciata, la conservazione del patrimonio diventa un atto di resistenza e un messaggio di speranza per il futuro.

Questo luogo, con le sue testimonianze di una civiltà millenaria, rappresenta la determinazione del popolo siriano a proteggere le proprie radici, nonostante le sfide del presente. In un contesto geopolitico incerto, il museo si erge come un simbolo di resilienza, ricordando che la cultura e la storia sono fondamentali per la ricostruzione e la rinascita di una nazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag: , , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per rimanere aggiornato/a iscriviti al nostro canale whatsapp, clicca qui: