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Ribelli siriani alle porte di Aleppo, Assad cerca aiuto da Mosca

29 Nov 2024 - Medio Oriente

Nuova offensiva dei ribelli islamisti vicino ad Aleppo, mentre Bashar al-Assad vola a Mosca per rafforzare la cooperazione con Vladimir Putin.

Ribelli siriani alle porte di Aleppo, Assad cerca aiuto da Mosca

I ribelli siriani tornano a combattere: nuove offensive alle periferie di Aleppo

Negli ultimi giorni, i ribelli siriani hanno ripreso le armi contro il governo di Bashar al-Assad, lanciando un’offensiva nelle aree periferiche di Aleppo. La città, simbolo di una guerra civile che dura da oltre un decennio, si trova nuovamente al centro di scontri che minacciano di destabilizzare ulteriormente il regime.

Il gruppo ribelle Hayat Tahrir al-Sham (HTS), una coalizione islamista con forti legami con al-Qaeda, ha intensificato le operazioni militari nei quartieri settentrionali della città, puntando a rompere l’assedio imposto dalle forze governative. Secondo fonti locali, gli scontri più intensi si sono verificati vicino al distretto industriale e nei pressi di alcuni villaggi strategici che circondano Aleppo. HTS ha dichiarato: “L’offensiva mira a liberare le aree occupate dal regime e a difendere le popolazioni oppresse”. Tuttavia, le forze governative, supportate dall’aviazione russa, stanno opponendo una feroce resistenza.

Le conseguenze per il regime di Assad

Questa nuova ondata di violenze rappresenta un serio grattacapo per il governo siriano, che negli ultimi anni aveva consolidato il proprio controllo sulle principali città grazie all’appoggio militare della Russia e dell’Iran. L’area di Aleppo, considerata un baluardo strategico per il regime, è fondamentale sia per il suo valore economico sia per la sua posizione geografica, che collega il nord del Paese a Damasco. Una perdita di controllo su questa zona potrebbe compromettere le linee di rifornimento e la stabilità dell’intero nord-ovest siriano.

Assad vola a Mosca: consultazioni urgenti con Putin

Mentre il fronte interno si accende, Bashar al-Assad è volato a Mosca per una serie di consultazioni con il presidente russo Vladimir Putin. Secondo fonti governative siriane, l’incontro aveva l’obiettivo di discutere il rafforzamento della cooperazione militare e di ottenere ulteriori aiuti per fronteggiare l’offensiva ribelle.

La Russia, che è intervenuta militarmente in Siria dal 2015 a sostegno del regime, continua a essere il principale alleato di Assad. Tuttavia, il Cremlino si trova oggi in una posizione più complessa, con le sue risorse militari e diplomatiche impegnate su più fronti, in particolare in Ucraina. Secondo analisti internazionali, Mosca potrebbe esitare a impegnarsi ulteriormente in Siria, lasciando Assad in una posizione sempre più precaria.

Una guerra senza fine

La ripresa delle ostilità dimostra come la guerra in Siria, nonostante le apparenze di stabilità nelle aree controllate dal governo, rimanga una ferita aperta. Le tensioni tra gruppi ribelli, forze governative e potenze straniere rendono la situazione altamente instabile. Mentre il popolo siriano continua a subire le devastanti conseguenze di un conflitto interminabile, il rischio di una nuova escalation potrebbe avere ripercussioni significative anche a livello regionale.

Con la comunità internazionale in gran parte distratta da altre crisi globali, la Siria rischia di tornare nel dimenticatoio, lasciando spazio a una nuova spirale di violenza.

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