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Riflessioni politiche dal bancone del Pub – 2

15 Dic 2023 - Approfondimenti Politici

Riflessioni politiche dal bancone del Pub – 2

Birra d’accompagnamento: Bir Panetún 7,5 (Birra del Carrobiolo).

Secondo inverno di guerra in Ucraina e al di là delle facile battute sul generale Inverno viene da dare ragione al buon vecchio Otto Von Bismarck: “Ciò che abbiamo imparato dalla storia è che nessuno impara dalla storia.”
Il Cancelliere di ferro, alla guida di un impero germanico nel pieno della sua ascesa quale potenza tecnologica, industriale e militare vittorioso in tre guerre consecutive, meditava sulla Russia e su come la Germania avrebbe dovuto rapportarsi con essa.

In tempi recenti a Bismarck è stata attribuita la tesi secondo cui «La forza della Russia può essere insidiata soltanto attraverso la separazione dell’Ucraina. Quelli che vogliono che ciò accada, non solo devono dividerle, ma devono mettere l’Ucraina contro la Russia, insanguinare le due parti dello stesso popolo e assistere a come il fratello uccide il fratello. Per realizzare questo, devono individuare ed istruire traditori nel seno dell’élite nazionale, e con il loro aiuto cambiare la coscienza di una parte del popolo a tal punto che essa aborrisca tutto quanto è russo, aborrisca la propria stessa stirpe, senza nemmeno che se ne renda conto. Il resto lo farà il tempo». Ora pare che gli studiosi contestino la genuinità della citazione e a questo punto vale forse ricordarne un’altra sempre attribuita al Cancelliere e assai più credibile:”Conosco molti modi per fare uscire l’orso russo dalla tana ma nessuno per farlo rientrare”.

Che poi a parlare di orsi verrebbe da ricorda la mitica battuta del film Il vento e il leone (The Wind and the Lion) è un film del 1975 diretto da John Milius.
Basato su un fatto vero, debitamente riscritto: 1904, Marocco, un capo berbero del Rif, Mulay Ahmad al-Raysuni, rapisce una vedova statunitense con i suoi figli, chiedendo come riscatto la libertà dalla colonizzazione franco-spagnola. Per liberare la donna e la sua prole intervengono allora i Marines, inviati dal presidente Theodore Roosevelt che in una battuta (genio di Milius) sintetizza l’essenza di quello che gli USA sentono di essere.

Secondo me l’orso Grizzly è il più vero simbolo degli americani: forza, intelligenza, aggressività. Forse un pò cieco e avventato, ma coraggioso in tutte le circostanze. E ha un’altra cosa in comune con gli americani.” “Qual è, signor Presidente?” “Lo star solo. L’orso passa tutta la vita da solo… indomabile, invincibile, sempre da solo. Non ha alleati, ha solo nemici, ma nessuno della sua mole.”

Del resto diceva Kissinger “Essere un nemico degli Stati Uniti è pericoloso, ma essere un amico è fatale”.
Forse è il caso che gli europei ricomincino a studiare Bismarck e gli ursidi.

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