Rischio di Genocidio in Darfur: L’ONU Lancia l’Allarme
24 Mag 2024 - Africa
Mentre il mondo guarda ai conflitti in Ucraina e Gaza, la regione sudanese del Darfur affronta un pericolo crescente di genocidio. L'ONU avverte di attacchi etnici e una crisi umanitaria in aumento a El Fasher
La regione del Darfur in Sudan sta affrontando un crescente rischio di genocidio. Mentre l’attenzione mondiale è concentrata sui conflitti in Ucraina e Gaza, un esperto delle Nazioni Unite avverte della gravità della situazione.
Allarme di Alice Wairimu Nderitu
Alice Wairimu Nderitu, Consigliere Speciale del Segretario Generale dell’ONU per la Prevenzione del Genocidio, ha dichiarato al programma Newsday della BBC: “Abbiamo circostanze in cui potrebbe verificarsi o si è verificato un genocidio.” Molti civili sono stati bersagliati sulla base della loro etnia nella città assediata di El Fasher, dove i combattimenti si sono intensificati negli ultimi giorni. Una ONG medica ha riportato oltre 700 morti in soli 10 giorni.
El Fasher: Ultimo Bastione dell’Esercito
El Fasher è l’ultimo grande centro urbano nella regione del Darfur sotto il controllo dell’esercito sudanese. Da oltre un anno, l’esercito combatte contro le Forze di Supporto Rapido (RSF), un conflitto civile che ha causato migliaia di morti e milioni di sfollati. La situazione ricorda sempre più il genocidio del Ruanda del 1994, secondo un’analisi dell’ONU.
Appello alla Comunità Internazionale
“Le ostilità crescenti a El Fasher hanno aperto un capitolo veramente allarmante in questo conflitto,” ha aggiunto Nderitu. Ha chiesto maggiore attenzione su questo conflitto specifico, lamentando che la sua voce viene soffocata da altre guerre in Ucraina e Gaza. Preoccupazioni simili sono state espresse anche da Human Rights Watch (HRW).
Crimini Contro l’Umanità
Un rapporto di HRW ha documentato pulizia etnica e crimini contro l’umanità commessi contro le comunità etniche Massalit e non arabe nella regione. Questi crimini sono attribuiti alle forze paramilitari e ai loro alleati arabi. HRW ha chiesto sanzioni contro i responsabili, incluso il leader delle RSF, Mohammed Hamdan Dagalo, noto come Hemedti.
Storia di Tensioni e Conflitti
La violenza attuale è il risultato di una lunga storia di tensioni per le risorse tra le comunità agricole non arabe, come i Massalit, e le comunità pastorali arabe. L’accesso alla città è reso difficile dal blocco imposto dalle RSF. L’ONU stima che circa 15.000 persone potrebbero essere state uccise nella città di El Geneina l’anno scorso.
Assassinio del Governatore del Darfur Occidentale
A giugno scorso, il governatore del Darfur Occidentale, Khamis Abakar, è stato ucciso poche ore dopo aver accusato le RSF di genocidio. È il funzionario di più alto rango noto per essere stato ucciso dall’inizio del conflitto ad aprile. Le RSF negano il coinvolgimento, descrivendo la situazione come un “conflitto tribale.”
Origini delle Forze Paramilitari
Le RSF sono emerse dalla milizia Janjaweed, accusata di genocidio e pulizia etnica contro le comunità non arabe del Darfur nel 2003, dopo che i ribelli presero le armi contro il governo accusato di trascurare la regione. La situazione nel Darfur resta critica e richiede un’attenzione internazionale urgente per prevenire ulteriori atrocità.