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Rivolta Silenziosa: Leader UE Ignorano l’Allarme delle Urne e Confermano Ursula von der Leyen!

28 Giu 2024 - Approfondimenti Politici

L'accordo tra popolari, socialisti e liberali consegna nuovamente le chiavi dell'Europa a von der Leyen, nonostante la crescente insoddisfazione dei cittadini europei. Ecco come questa intesa potrebbe far vacillare l'UE.

Rivolta Silenziosa: Leader UE Ignorano l’Allarme delle Urne e Confermano Ursula von der Leyen!

I leader dell’Unione Europea hanno blindato l’accordo confezionato da popolari, socialisti e liberali, affidando nuovamente le chiavi dell’Europa a Ursula von der Leyen. Questo accordo, raggiunto grazie a una maggioranza qualificata rafforzata, vede la tedesca formare un nuovo triumvirato con Kaja Kallas come Alto rappresentante Ue e Antonio Costa alla guida del Consiglio europeo. Tuttavia, l’intesa dimostra un totale disprezzo per il campanello d’allarme derivante dalle urne, che ha rivelato un crescente numero di europei stanchi di questa Europa.

Il nuovo assetto dell’Europa

Il sì alla triade formata da von der Leyen, Kallas e Costa è stato ottenuto grazie a un negoziato serrato, in cui i popolari Ue hanno cercato di convincere anche l’esclusa Giorgia Meloni. L’Italia, tuttavia, ha bocciato l’intesa, astenendosi sulla nomina della tedesca e votando contro quelle dell’estone e del portoghese. Questo strappo potrebbe allargarsi nel voto finale all’Eurocamera a metà luglio, mettendo a rischio la rielezione di von der Leyen, già impegnata a difendersi dai franchi tiratori.

Reazioni di Kallas e Costa

Kaja Kallas, visibilmente onorata per la fiducia riposta in lei, ha indicato su X (precedentemente noto come Twitter) la strada per un futuro in cui l’Europa possa essere un partner globale efficace, mantenendo i cittadini liberi, sicuri e prosperi. Anche Antonio Costa ha espresso la sua soddisfazione via social, sottolineando il suo impegno a promuovere l’unità tra i 27 Stati membri con un grande senso di missione.

La posizione di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni, premier italiana, ha chiarito su X le ragioni del suo dissenso, affermando che la proposta dei popolari, socialisti e liberali è sbagliata sia nel metodo che nel merito. Meloni ha dichiarato di non poter sostenere questa intesa per rispetto dei cittadini e delle indicazioni emerse dalle elezioni, ribadendo la volontà di dare all’Italia il peso che le compete in Europa.

Le dinamiche interne del Ppe

La giornata è iniziata con un segnale inequivocabile di cambiamento da parte del presidente del Ppe, Manfred Weber, che ha cercato di ribaltare l’approccio escludente dei giorni precedenti. Gli esponenti di punta dei popolari hanno quindi teso la mano alla premier italiana, negando di averla esclusa dai negoziati e sottolineando l’importanza dell’Italia come leader nell’Ue.

Il contrasto con i Socialisti

Diversamente dai popolari, i Socialisti hanno mantenuto una linea rigida, escludendo qualsiasi collaborazione con l’Ecr e l’estrema destra. Olaf Scholz, insieme al collega spagnolo Pedro Sanchez, ha ribadito questa posizione, mentre la leader del Pd, Elly Schlein, ha sottolineato la necessità di allearsi con altre famiglie democratiche come i Verdi europei.

Reazioni finali e conferenze stampa

Alla fine delle trattative, i riflettori si sono spostati sulla scena del Consiglio europeo. Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio, ha espresso gratitudine ai leader Ue e ha annunciato che cercherà la conferma della sua nomina al Parlamento europeo presentando il suo programma politico per i prossimi cinque anni. Ha riconosciuto l’astensione di Meloni ma ha sottolineato l’importanza di lavorare bene con tutti gli Stati membri per costruire una larga maggioranza per l’Europa.

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