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Roma, fondi pubblici per la sfilata europeista: è bufera su Gualtieri

26 Mar 2025 - Italia

La manifestazione pro-UE promossa da Michele Serra e sponsorizzata da "Repubblica" è costata 270mila euro al Comune di Roma. L’opposizione insorge: «Soldi dei cittadini usati per fare propaganda di parte».

Roma, fondi pubblici per la sfilata europeista: è bufera su Gualtieri

Un insulto ai cittadini: il Comune di Roma finanzia la passerella europeista di Michele Serra

Quello che si è consumato il 15 marzo in Piazza del Popolo non è stata una manifestazione per l’Europa, ma una vergognosa messa in scena politicizzata, promossa da Michele Serra e da una sinistra radical chic ormai priva di consenso, ma non certo di soldi pubblici. A pagare il conto? I cittadini romani. La manifestazione, presentata come spontanea, è costata ben 270.000 euro, interamente coperti dal Comune di Roma. Altro che iniziativa dal basso: è stata una kermesse ideologica foraggiata con fondi pubblici, nel silenzio complice di un’amministrazione che scambia le casse comunali per un bancomat ideologico.

Il Comune come comitato elettorale del progressismo

Le spese – palco, impianti audio-video, transenne, sicurezza, alloggi e persino viaggi – sono state affidate alla municipalizzata Zetema, la stessa che dovrebbe occuparsi di cultura e turismo. Un uso distorto e inaccettabile delle risorse cittadine, piegate per legittimare un’operazione propagandistica filo-Bruxelles, confezionata da giornalisti organici all’establishment progressista.

Indignazione trasversale: una truffa politica mascherata da evento culturale

L’opposizione non ha tardato a reagire. La Lega ha già presentato un esposto alla Corte dei Conti, il M5S ha annunciato un’interrogazione urgente, e persino Maurizio Gasparri ha parlato di “una gravità inaudita”. Michele Santoro, non certo sospettabile di simpatie sovraniste, ha denunciato il doppiopesismo di Gualtieri: per alcune manifestazioni “non ci sono i fondi”, ma quando si tratta di dare palco alla propaganda europeista, le casse si spalancano.

Gualtieri e il paravento dell’“istituzionalità”

Il sindaco Gualtieri si è difeso dicendo che si trattava di un evento “istituzionale”. Una giustificazione ridicola, che insulta l’intelligenza dei romani. Se la presenza di bandiere europee e di editorialisti di “Repubblica” è il nuovo standard per definire un evento “istituzionale”, allora siamo davanti a un uso truffaldino del concetto stesso di neutralità. La verità è che il Comune ha finanziato una manifestazione politica di parte, violando ogni principio di equità amministrativa.

Basta soldi pubblici per la propaganda ideologica

In una città soffocata dal degrado, dal caos nei trasporti e da una pressione fiscale insostenibile, è semplicemente intollerabile che l’amministrazione usi centinaia di migliaia di euro per promuovere un’ideologia che rappresenta solo una parte (sempre più minoritaria) della popolazione. Questo è clientelismo culturale, appropriazione indebita travestita da europeismo, un abuso istituzionale che grida vendetta. Ed è giusto che i cittadini ne chiedano conto.

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