Russia e Cina all’ONU: accuse a Israele e critiche agli USA
3 Ott 2024 - Mondo
I rappresentanti di Mosca e Pechino denunciano la politica militare di Israele e criticano il sostegno degli Stati Uniti: "Rischio di escalation nel Medio Oriente".
La posizione russa: Israele vuole il conflitto a tutti i costi?
Nelle recenti sessioni delle Nazioni Unite, il conflitto israelo-palestinese è stato al centro di un acceso dibattito internazionale, con accuse forti provenienti da Russia e Cina. Il rappresentante russo presso l’ONU, Vasilij Nebenzja, ha espresso preoccupazione per le mosse di Israele, sostenendo che “sta diventando sempre più chiaro che i piani della leadership di Israele sono quelli di scatenare a qualsiasi costo un conflitto con i suoi maggiori avversari nella regione”. Un’affermazione che lascia intendere la visione russa di una crescente volontà da parte di Tel Aviv di inasprire ulteriormente le tensioni regionali, anche a rischio di escalation bellica.
Nebenzja ha anche messo in discussione il ruolo degli Stati Uniti, storicamente alleati e fornitori di armi a Israele, interrogandosi sul livello di consapevolezza della Casa Bianca rispetto alle conseguenze di tali decisioni. Il rappresentante russo ha evidenziato come Washington continui a fornire armi a Israele, sottolineando che queste sono state utilizzate nel conflitto attuale, provocando – secondo Nebenzja – la morte di oltre 42 mila palestinesi. Questo dato, se confermato, rappresenterebbe una cifra allarmante, richiamando la comunità internazionale a un’azione più incisiva per prevenire ulteriori violenze e perdite umane.
La posizione cinese: rispetto della sovranità libanese e rischio di escalation
Anche la Cina ha assunto una posizione simile, condannando apertamente l’operato di Israele e sottolineando l’esigenza di evitare ulteriori escalation. Il rappresentante cinese ha criticato le operazioni militari di Israele, sostenendo che queste non hanno tenuto conto delle richieste della comunità internazionale di cessare il fuoco, ampliando di fatto il conflitto. Pechino ha fatto appello a tutte le parti coinvolte, con particolare riferimento a Israele, per evitare azioni che potrebbero ulteriormente destabilizzare la regione.
Un altro punto cruciale sollevato dalla Cina riguarda l’integrità territoriale del Libano. Secondo il rappresentante cinese, qualsiasi azione di Israele che oltrepassi il confine libanese rappresenta una violazione della sovranità del Paese dei Cedri, ponendo una seria minaccia alla stabilità dell’intera regione mediorientale. Queste dichiarazioni riflettono la preoccupazione di Pechino per il rischio di un allargamento del conflitto e sottolineano l’importanza del rispetto dei confini internazionali e della sovranità nazionale.
Un fronte comune Russia-Cina nel contesto mediorientale
L’alleanza tra Russia e Cina su questa questione indica una crescente convergenza di opinioni tra i due Paesi nel contesto della crisi mediorientale, contrapposta alla posizione di sostegno degli Stati Uniti nei confronti di Israele. L’appello alla moderazione e al cessate il fuoco da parte dei rappresentanti di Mosca e Pechino rappresenta un tentativo di contrastare quella che viene percepita come una strategia militare aggressiva da parte di Israele e di evidenziare l’urgenza di una risoluzione diplomatica del conflitto.
La ricerca di una soluzione pacifica
Le posizioni di Russia e Cina sono indicative di una visione internazionale sempre più critica nei confronti delle operazioni militari israeliane, e chiamano in causa la responsabilità dei principali attori globali nel trovare soluzioni pacifiche e durature per il Medio Oriente. Mentre la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’evoluzione del conflitto, il dibattito all’ONU continua a sottolineare la necessità di azioni concrete per fermare l’escalation e avviare un percorso di pace stabile nella regione.