Russia Pronta per Negoziazioni di Pace con l’Ucraina, Mentre il Conflitto Continua a Infuriare
5 Dic 2023 - Mondo
Dopo 650 giorni di un conflitto sanguinoso e devastante, la Russia sembra aprire una porta verso la diplomazia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una dichiarazione a Rtvi, ha espresso la disponibilità della Russia ad avviare negoziati con l’Ucraina. “Preferiamo i mezzi diplomatici e politici,” ha affermato Peskov, sottolineando la posizione del presidente russo Vladimir Putin che “ha ripetutamente affermato che la cosa più importante per noi è raggiungere i nostri obiettivi” attraverso tali mezzi.
Tuttavia, Peskov ha accusato Kiev di interrompere il processo negoziale, suggerendo che questa decisione sia stata influenzata dalla Gran Bretagna. Queste affermazioni aggiungono un ulteriore strato di complessità alla già intricata situazione geopolitica.
Nel frattempo, il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver respinto diversi attacchi con droni condotti dall’Ucraina. Secondo una nota pubblicata su Telegram, 22 droni sono stati distrutti e altri 13 intercettati sul mar d’Azov e in Crimea.
Le perdite russe in Ucraina sono state significative. Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha riferito che la Russia ha perso 333.840 soldati dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio 2022, includendo 1.030 vittime nelle ultime 24 ore. Inoltre, la Russia ha subito perdite considerevoli in termini di equipaggiamento militare, tra cui carri armati, veicoli corazzati, sistemi di artiglieria, e altro ancora.
Sul fronte orientale, l’intelligence britannica sostiene che la Russia miri a estendere il proprio controllo sull’intera oblast di Donetsk, con particolare attenzione alla città di Marinka. Nonostante le rovine e le distruzioni, Marinka rimane un punto focale strategico nel conflitto. Le forze russe hanno fatto avanzamenti significativi, ma le forze ucraine mantengono il controllo di alcune aree.
Il rapporto d’intelligence britannico descrive Marinka come una città in rovina, con la maggior parte degli edifici ridotti a macerie. La città, che prima della guerra aveva una popolazione di circa 9.000 abitanti, è stata una delle principali linee del fronte dal 2014.