Salvini riunisce i Patrioti a Firenze
5 Apr 2025 - Italia
Al Congresso della Lega, leader sovranisti da tutta Europa per rilanciare il progetto identitario. Salvini verso la riconferma, Vannacci in pole per la segreteria.

Salvini rilancia la Lega a Firenze: tra sovranisti europei e un nuovo posizionamento
Si apre oggi a Firenze, nella storica cornice della Fortezza da Basso, il Congresso Federale della Lega. Un appuntamento atteso da anni: l’ultimo congresso si era infatti svolto nel dicembre del 2019, in un’epoca politicamente molto diversa. Oggi, nel 2025, Matteo Salvini si presenta davanti alla sua base con numeri certamente inferiori rispetto ai tempi d’oro del 34%, ma con una visione più chiara e una rete di alleanze europee sempre più solida e strutturata.
Un leader ancora saldo, nonostante il calo nei consensi
Nonostante il calo nei sondaggi — la Lega oggi si attesta sotto la soglia del 10% — Salvini non mostra alcuna incertezza. La sua candidatura alla segreteria non è messa in discussione da nessuno: è l’unico in corsa e l’uomo attorno al quale ruota ancora la leadership del partito. Ma se i numeri non sono quelli del passato, il radicamento ideologico e la coerenza della sua linea politica sembrano essersi rafforzati. Negli ultimi anni, Salvini ha sposato posizioni sempre più chiaramente identitarie, su base nazionalista, e ha assunto un tono decisamente pacifista sui grandi temi internazionali, in controtendenza rispetto all’establishment progressista occidentale che continua a soffiare sul fuoco della guerra.
La rete dei Patrioti: un fronte sovranista europeo compatto
Ed è proprio in questo quadro che va letta la scelta strategica di ospitare, fisicamente o in videocollegamento, i leader dei principali partiti europei appartenenti al gruppo dei Patrioti. A inviare messaggi di sostegno al congresso saranno figure di primo piano come Viktor Orbán, Jordan Bardella, Santiago Abascal, Geert Wilders e André Ventura. È la fotografia più chiara di una Lega che guarda con decisione a un’Europa dei popoli e delle sovranità nazionali, ben distante dalle logiche centraliste di Bruxelles. Sul palco, a rappresentare il mondo nordico dei patrioti, ci sarà anche Mette Thiesen, esponente del Dansk Folkeparti. A circolare dietro le quinte è persino la suggestione di un intervento a sorpresa di Elon Musk, un outsider globale che in più occasioni ha manifestato un’apertura verso le istanze conservatrici e anti-woke.
I temi centrali: lavoro, pensioni e politica industriale
Non mancheranno poi temi concreti che toccano la quotidianità degli italiani. Salvini ha voluto al congresso la presenza del presidente di Confindustria Emanuele Orsini e del segretario dell’Ugl Francesco Paolo Capone, segno evidente che si parlerà di lavoro, stipendi, pensioni e politica industriale. Il radicamento nei territori e la connessione con il tessuto produttivo rimangono capisaldi dell’identità leghista.
Vannacci nella segreteria? Le modifiche statutarie in discussione
In discussione ci saranno anche modifiche allo statuto del partito, tra cui l’aumento del numero dei vicesegretari da tre a quattro. Una modifica che potrebbe aprire la strada a un ingresso in segreteria del generale Roberto Vannacci, figura sempre più centrale nell’immaginario dell’elettorato patriottico italiano.
Un congresso di rilancio per una Lega più europea e più radicata
Insomma, quello di Firenze non è un congresso di transizione. È un congresso di rilancio, in cui Salvini mostra di avere ancora la capacità di tenere insieme il partito e proiettarlo in una dimensione europea che parla il linguaggio dell’identità, della pace e della sovranità. E se i numeri non sono ancora tornati, le idee — quelle sì — sembrano più forti che mai.