Sam Altman Torna alla Guida di OpenAI come CEO
30 Nov 2023 - Finanza
Sam Altman ha confermato mercoledì il suo ritorno alla guida di OpenAI come CEO, quasi due settimane dopo essere stato estromesso dalla compagnia che ha co-fondato. In un post sul blog di OpenAI, Altman ha annunciato il suo ritorno, specificando che la sua sostituta riprenderà il suo ruolo precedente e che il nuovo consiglio iniziale sarà composto da Bret Taylor come presidente, Larry Summers e Adam D’Angelo.
Altman ha espresso grande entusiasmo per il futuro, ringraziando tutti per il duro lavoro in una situazione incerta e senza precedenti. Ha sottolineato la resilienza e lo spirito distintivo di OpenAI nell’industria, affermando di sentirsi molto ottimista riguardo alla probabilità di successo nel raggiungere la missione dell’azienda.
L’annuncio arriva otto giorni dopo che OpenAI aveva comunicato il ritorno di Altman e l’inclusione di Taylor, Summers e D’Angelo nel consiglio, quest’ultimo essendo l’unico membro presente nel consiglio che aveva deciso di rimuovere Altman il 17 novembre. Ilya Sutskever, co-fondatore dell’azienda, non farà più parte del consiglio, ma Altman ha scritto che i due stanno discutendo su come Sutskever possa continuare il suo lavoro in OpenAI.
Altman ha espresso grande stima e rispetto per Sutskever, definendolo una guida luminosa nel campo e una persona eccezionale, e ha chiarito di non avere alcun rancore nei suoi confronti.
Taylor ha anche rilasciato una dichiarazione in cui ha espresso gratitudine per coloro che si sono uniti per trovare una strada da seguire, impegnandosi a rafforzare la governance aziendale di OpenAI. Ha annunciato che il consiglio sarà composto da individui qualificati e diversificati, la cui esperienza collettiva rappresenta l’ampiezza della missione di OpenAI, dalla tecnologia alla sicurezza alla politica. Ha inoltre confermato che il consiglio includerà un osservatore non votante per Microsoft.
Questo sviluppo arriva in un momento di turbolenza per OpenAI, seguito all’uscita di Altman, durante la quale quasi tutti i 770 dipendenti dell’azienda avevano firmato una lettera minacciando di unirsi ad Altman in Microsoft a meno che non fosse stato reintegrato e il consiglio si fosse dimesso.