Scandalo Schillaci, il ministro della Salute accusato di aver falsificato le sue ricerche sul cancro
15 Set 2023 - Italia
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, è finito al centro di una bufera mediatica e politica dopo che il quotidiano “Il Manifesto” ha rivelato che alcuni studi scientifici da lui firmati contengono immagini al microscopio copiate da altre ricerche o modificate digitalmente.
Si tratta di pubblicazioni relative al periodo 2018-2022, quando Schillaci era preside della facoltà di medicina e poi rettore dell’università di Roma Tor Vergata. Gli studi riguardano soprattutto la diagnosi e la cura del cancro, un tema delicato e di grande interesse sociale.
“Il Manifesto” ha utilizzato un software chiamato ImageTwin, che confronta le immagini usate nella letteratura scientifica con una banca dati di decine di milioni di foto, identificando eventuali duplicati e ritocchi. Secondo il giornale, le immagini sospette sono almeno una decina e si trovano in diverse riviste scientifiche.
In alcuni casi, la stessa immagine viene usata per rappresentare cellule di tumori diversi (come il seno e la prostata) o in situazioni diverse (come pazienti metastatici e non metastatici). In altri casi, l’immagine viene ingrandita o ruotata per renderla irriconoscibile.
Il caso più grave riguarda una ricerca pubblicata nel 2020 sul Journal of Clinical Medicine, in cui Schillaci è indicato come responsabile per la supervisione, l’ideazione, la metodologia e la stesura dello studio.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. L’opposizione ha chiesto le dimissioni immediate del ministro.
Schillaci si è difeso dalle accuse, sostenendo di non aver manipolato nulla e di essersi fidato dei suoi collaboratori. Ha anche annunciato di aver chiesto alle riviste scientifiche di verificare le immagini contestate. Ha infine ribadito il suo impegno come ministro della Salute e la sua passione per la ricerca scientifica.
Alcuni esperti hanno sottolineato la necessità di aumentare i controlli e le sanzioni per prevenire e contrastare le frodi scientifiche, che danneggiano non solo la reputazione dei singoli ricercatori, ma anche quella dell’intera comunità scientifica e della società civile.