Tensione al confine tra Israele e Libano: incursioni mirate contro Hezbollah
1 Ott 2024 - Medio Oriente
Israele effettua raid limitati nel Libano meridionale, mentre Hezbollah risponde aprendo il fuoco. Possibile escalation in vista di un attacco terrestre.
La situazione al confine tra Israele e Libano
Secondo fonti della sicurezza libanese, attualmente non si rileva la presenza di carri armati israeliani al confine con il Libano, ma sono in corso operazioni di incursione limitate contro obiettivi di Hezbollah. Tali operazioni sono mirate a raccogliere informazioni e sondare le posizioni del gruppo sciita armato nel sud del Libano, senza segnalare per ora l’imminente inizio di un assalto via terra. Tuttavia, l’esercito israeliano ha posizionato migliaia di truppe al confine, lasciando aperta la possibilità di un’invasione terrestre su vasta scala.
Gli scontri e le tensioni
Israele ha effettuato massicci raid aerei nel sud del Libano, nei pressi del fiume Litani, circa 30 km a nord del confine. Hezbollah, da parte sua, ha dichiarato di aver aperto il fuoco contro truppe israeliane che stavano compiendo “movimenti” al confine. Sono stati segnalati attacchi israeliani con carri armati e artiglieria nelle aree di confine, come il villaggio libanese di Wazzani vicino a Ghajar.
L’offensiva israeliana e la morte del leader di Hezbollah
Le forze israeliane hanno condotto una serie di raid contro obiettivi di Hezbollah, tra cui quelli mirati a eliminare il leader del gruppo, Hassan Nasrallah, che è rimasto ucciso in un attacco su Beirut. La morte di Nasrallah rappresenta un momento di svolta significativo per gli equilibri in Medio Oriente, e l’Iran ha promesso vendetta per questa uccisione, dichiarandosi pronto a inviare truppe in Libano.
La risposta di Hezbollah e la controffensiva israeliana
In seguito al lancio di razzi di Hezbollah contro Majdal Shams, una città sulle alture del Golan, Israele ha condotto una controffensiva nel Libano meridionale. Gli obiettivi colpiti hanno incluso depositi di armi e infrastrutture terroristiche nelle aree di Chabriha, Borj El Chmali, e altre località. Il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che Hezbollah dovrà pagare “un prezzo alto” per i suoi attacchi, pur assicurando che l’intenzione di Israele non è quella di scatenare una guerra su larga scala.