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Tensioni in Albania: L’Accordo sui Migranti con l’Italia Scatena la Rabbia dell’Opposizione

15 Dic 2023 - Europa

Tensioni in Albania: L’Accordo sui Migranti con l’Italia Scatena la Rabbia dell’Opposizione

La decisione dell’Albania di firmare un accordo sull’immigrazione con l’Italia ha provocato un’ondata di proteste e tensioni all’interno del Parlamento albanese. Giovedì, durante l’apertura della sessione parlamentare, i deputati dell’opposizione hanno manifestato la loro rabbia, interrompendo i lavori dell’Assemblea.

La situazione è degenerata quando la sicurezza ha impedito ai membri del Partito Democratico, principale forza di opposizione, di entrare nell’edificio del Parlamento. Questo blocco ha scatenato un confronto acceso, con i deputati del Partito Democratico che hanno a loro volta ostacolato l’accesso all’aula ai colleghi del Partito Socialista, costringendoli a utilizzare un ingresso secondario.

Nonostante non fosse possibile ammassare le sedie al centro dell’aula, come avvenuto in passato, l’opposizione ha espresso il proprio dissenso accendendo razzi e creando disturbo durante la sessione. La seduta parlamentare, che avrebbe dovuto includere la votazione sull’accordo con l’Italia, è stata interrotta dopo solo 10 minuti, durante i quali alcuni progetti di legge sono stati rapidamente approvati dal partito del primo ministro Edi Rama.

La controversia sull’accordo sull’immigrazione

Il cuore della disputa è l’accordo sull’immigrazione tra l’Albania e l’Italia, che ha suscitato forti reazioni da parte dell’opposizione. La Corte Costituzionale albanese ha sospeso la ratifica dell’accordo in seguito a un ricorso presentato dall’opposizione, che sostiene la violazione della Costituzione albanese e delle convenzioni internazionali ratificate dal paese.

Il Partito Democratico e altri 28 parlamentari, tra cui l’ex primo ministro Sali Berisha, hanno presentato due ricorsi separati. Essi affermano che l’accordo, firmato a Roma tra la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama, contravviene alle norme nazionali e internazionali.

La Corte Costituzionale ha ora tempo fino al 6 marzo per emettere una sentenza, con la prima sessione prevista per il 18 gennaio del prossimo anno. Fino ad allora, la ratifica parlamentare dell’accordo rimane sospesa.

La situazione attuale riflette le profonde divisioni politiche in Albania e le sfide che il paese affronta nel gestire le questioni relative all’immigrazione. Mentre il governo di Rama sostiene l’accordo come un passo necessario, l’opposizione lo vede come una minaccia alla sovranità nazionale e ai diritti umani. Questo episodio mette in luce non solo le tensioni politiche interne all’Albania, ma anche la complessità delle relazioni tra i paesi europei in materia di politiche migratorie.

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