Tra Calma e Sostegno: L’Europa di Borrell di Fronte ai Conflitti
21 Mar 2024 - Geopolitica
In un equilibrio tra non allarmare inutilmente e fornire aiuto concreto, Josep Borrell delinea l’approccio europeo ai conflitti in Ucraina e a Gaza, sottolineando l’importanza della pace e del sostegno umanitario nel rispetto del diritto internazionale.
Evitare l’Allarme Ingiustificato
Josep Borrell, l’Alto Rappresentante dell’UE, ha recentemente chiarito a Bruxelles, in occasione del Consiglio Europeo, un messaggio fondamentale: non serve seminare il panico. La guerra non sta bussando alle porte dell’Europa. Smentisce le voci pessimiste e invita alla calma. “Non esageriamo”, insiste, respingendo l’idea che il conflitto sia imminente. Borrell riconosce l’importanza di mantenere la pace, di supportare l’Ucraina senza diventare parte attiva del conflitto. Propone di rafforzare le capacità militari dell’UE in preparazione al futuro, non per fomentare la guerra.
Supporto Concreto all’Ucraina
Il sostegno all’Ucraina non significa mandare i suoi cittadini a morire. Borrell spiega che l’obiettivo è evitarlo, sostenendo il paese in modi che preservino la vita. Propone l’utilizzo degli extraprofitti degli asset congelati della Banca Centrale Russa per finanziare la difesa ucraina. Questa mossa, ancora in attesa di approvazione, mira a fornire risorse aggiuntive per la resistenza ucraina senza scendere a compromessi etici.
Israele e il Diritto alla Difesa
Passando alla situazione a Gaza, Borrell sottolinea un principio: Israele ha il diritto di difendersi, ma la vendetta non trova posto in questo quadro. Il rispetto del diritto internazionale umanitario emerge come condizione non negoziabile. Borrell promette un’indagine approfondita sulla realtà dei fatti a Gaza, collaborando con un rappresentante speciale per i diritti umani. L’obiettivo è verificare l’aderenza alle leggi internazionali, evitando di ridursi a mere dichiarazioni di facciata.
La Crisi Umanitaria a Gaza
La situazione nella Striscia di Gaza si presenta più grave che mai. Borrell denuncia le condizioni inaccettabili a cui la popolazione è sottoposta, definendole un fallimento collettivo dell’umanità. L’approccio umanitario non può limitarsi a parole; è necessario agire. Il flusso di aiuti verso Gaza si rivela insufficiente. Nonostante i tentativi di migliorare la situazione, come la costruzione di un porto, gli ostacoli persistono. Borrell esprime la speranza che l’UE invii un messaggio forte a Israele, affinché si apra a un maggiore sostegno umanitario per Gaza.