Trump minaccia i BRICS: “Tariffe del 100% contro la nuova valuta”
1 Dic 2024 - USA
Il presidente eletto avverte i Paesi BRICS: ogni tentativo di sfidare il dollaro con una moneta alternativa porterà pesanti sanzioni economiche e l'esclusione dal mercato statunitense.
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un duro monito ai Paesi membri dei BRICS, minacciando tariffe del 100% se il gruppo cercherà di introdurre una nuova valuta in grado di competere con il dollaro statunitense. Questa dichiarazione, fatta su Truth Social, è solo l’ultimo esempio del suo approccio aggressivo alle politiche economiche internazionali.
Le dichiarazioni di Trump
Secondo Trump, qualsiasi tentativo dei Paesi BRICS di creare una valuta alternativa per sostituire il dollaro non resterà senza conseguenze. Nel suo post, ha dichiarato:
“Se pensano di poter creare una valuta alternativa al nostro potente dollaro, si troveranno ad affrontare dazi del 100% e dovranno dire addio al commercio con la nostra meravigliosa economia.”
L’uscita di Trump riflette la sua strategia protezionista, che mira a difendere il ruolo del dollaro come valuta dominante nel commercio globale.
Il contesto geopolitico ed economico
I BRICS, acronimo che rappresenta Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, si sono recentemente allargati, accogliendo nuovi membri come Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Argentina, Egitto ed Etiopia. Questo gruppo rappresenta un blocco economico significativo, con l’intento dichiarato di ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense, soprattutto in seguito alle sanzioni occidentali imposte alla Russia.
In un recente vertice a Kazan, il presidente russo Vladimir Putin ha accusato le potenze occidentali di sfruttare il dollaro come arma economica. “L’utilizzo del dollaro per applicare sanzioni erode la fiducia globale nella valuta americana”, ha affermato Putin, evidenziando le tensioni in corso tra i BRICS e gli Stati Uniti.
Le tariffe come arma economica
La minaccia di Trump di imporre dazi non è una novità nella sua retorica. Durante il suo precedente mandato presidenziale, aveva già utilizzato le tariffe per esercitare pressione su partner commerciali come Cina, Canada e Messico. Questa volta, però, l’attenzione è puntata sui BRICS, un gruppo che sta cercando di costruire una posizione più autonoma nel panorama economico globale.
Implicazioni globali
L’idea di una valuta BRICS rappresenta una sfida diretta al predominio del dollaro, che è la principale valuta di riserva mondiale. Tuttavia, diversi esperti sottolineano che, nel breve termine, il dollaro è improbabile che perda il suo status dominante. La stabilità economica, la fiducia e l’infrastruttura finanziaria consolidata degli Stati Uniti continuano a rendere il dollaro un pilastro del commercio globale.
Reazioni e prospettive
Le minacce di Trump hanno già suscitato reazioni contrastanti. Il Canada, ad esempio, ha avviato un dialogo diretto con il presidente eletto per scongiurare nuove tensioni tariffarie. Il Messico, attraverso il presidente Claudia Sheinbaum, ha ribadito la volontà di mantenere rapporti commerciali costruttivi con Washington.
Sul fronte BRICS, non è ancora chiaro come i membri del gruppo reagiranno alle dichiarazioni di Trump. Tuttavia, il blocco potrebbe interpretare queste minacce come un segnale di debolezza, alimentando ulteriormente la spinta verso l’autonomia finanziaria.