Trump su Meloni: “Ha preso d’assalto l’Europa”.
5 Gen 2025 - USA
Visita lampo della premier Giorgia Meloni a Mar-a-Lago per incontrare Donald Trump. Tra i temi discussi: il caso Cecilia Sala, i dazi e le tensioni internazionali.
Una visita a sorpresa, carica di significati politici e strategici: la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è volata negli Stati Uniti per incontrare il Presidente eletto Donald Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. Un segnale forte di vicinanza tra due leader che condividono visioni comuni su temi fondamentali come la sovranità nazionale, la lotta alla burocrazia europea e la difesa degli interessi dei propri cittadini.
Un’alleanza che si consolida
Meloni e Trump si sono già incontrati recentemente a Parigi, ma l’evento a Mar-a-Lago, organizzato a meno di due settimane dalla cerimonia di insediamento del tycoon, suggella un rapporto che potrebbe rivelarsi determinante per il futuro delle relazioni transatlantiche. Trump ha speso parole di grande elogio per la leader italiana, definendola “una donna che ha preso d’assalto l’Europa”. Anche Marco Rubio, futuro Segretario di Stato dell’amministrazione Trump, ha sottolineato il valore dell’alleanza con l’Italia, descrivendo Meloni come “un’alleata forte e un leader coraggioso”.
I temi sul tavolo: Cecilia Sala e molto altro
Non si è trattato solo di una visita di cortesia. Durante l’incontro, Meloni ha affrontato temi cruciali, tra cui la delicata questione della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran dal 19 dicembre scorso. La premier ha discusso con Trump e i suoi collaboratori dell’arresto, che rappresenta un nodo diplomatico di rilievo, specie dopo l’arresto in Italia dell’ingegnere iraniano Mohammed Abedini, ricercato dagli Stati Uniti. Le speculazioni su un possibile scambio di prigionieri tra Italia e Iran non si sono fatte attendere, e il sostegno americano sarà fondamentale per risolvere la situazione.
Focus su conflitti e politica commerciale
L’agenda del colloquio non si è fermata qui: al centro delle discussioni anche i conflitti in corso, il rafforzamento delle relazioni commerciali tra i due Paesi e il ruolo dell’Unione Europea. Meloni ha ribadito l’importanza di una collaborazione tra Italia e Stati Uniti per contrastare le politiche economiche penalizzanti dell’UE e promuovere una visione di Europa più rispettosa delle sovranità nazionali.
Un gesto che guarda al futuro
La visita di Meloni, pur breve, invia un messaggio chiaro: l’Italia intende giocare un ruolo centrale nel nuovo equilibrio geopolitico che si sta delineando con il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Il governo italiano, guidato da una leader che difende con orgoglio i valori nazionali, rafforza così i legami con un alleato storico come gli Stati Uniti, in un momento di grande cambiamento per l’Occidente.
Il viaggio della Presidente del Consiglio si concluderà in giornata, con il rientro previsto a Roma nella notte. Ma gli effetti di questo incontro potrebbero aprire nuove opportunità per un’alleanza strategica che guarda con fiducia al futuro.
Anni fa a Londra ebbi l’occasione di assistere ad una manifestazione NATO dove le bande musicali militari dei paesi del patto atlantico presentavano le rispettive bandiere: l’ondata di entusiasmo e di energia all’ingresso del reparto dei bersaglieri noti per avere quattro polmoni, due per correre e due per suonare la tromba, ha contagiato l’intero pubblico che si era un poco sopito davanti ai soldati in parata; quando Trump he definito il nostro primo ministro come “energia viva” che “ha preso d’assalto l’Europa” ha tracciato un quadro di quella che potrebbe essere la nostra funzione in Europa: una ventata di aria fresca per un catafalco burocratico chiuso e polveroso, immobile in materia di politica estera per l’incapacità decisionale di chi vuole accontentare tutti scontentando ciascuno. La critica del nostro alleato e concorrente americano riguarda proprio il patto economico burocratico che non è mai divenuto unione politica con cui dialogare.