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UE Interviene con 30 Milioni di Euro per la Sicurezza in Risposta all’Aumento di Incidenti Razziali e Religiosi Post-Conflitto a Gaza

21 Dic 2023 - Europa

UE Interviene con 30 Milioni di Euro per la Sicurezza in Risposta all’Aumento di Incidenti Razziali e Religiosi Post-Conflitto a Gaza

La commissaria per gli Affari interni dell’UE, Ylva Johansson, ha esortato i membri dell’Unione a rafforzare le misure di sicurezza, sottolineando i rischi legati alla polarizzazione causata dal conflitto a Gaza. In risposta, la Commissione Europea ha destinato 30 milioni di euro per migliorare la sicurezza nelle aree più vulnerabili, con un focus particolare sui luoghi di culto. Questa decisione arriva in un momento in cui l’Europa è testimone di un preoccupante aumento di incidenti legati a tensioni interreligiose e interculturali.

Incidenti e Attacchi in Europa

Il conflitto a Gaza ha avuto ripercussioni significative in Europa. A novembre, il Consiglio francese del culto musulmano ha riferito di aver ricevuto numerose lettere minacciose e di aver visto 14 moschee vandalizzate. Questi eventi seguono l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. A Londra, la polizia metropolitana ha registrato un aumento del 140% nei crimini di islamofobia.

Parallelamente, si è assistito a un aumento degli attacchi antisemiti. Il Ministero dell’Interno francese ha registrato oltre mille atti antisemiti nella sola seconda settimana di ottobre, risultando in centinaia di arresti. Il Community Security Trust britannico ha segnalato il più alto numero di attacchi contro la comunità ebraica mai registrato in un singolo mese.

Il Ministero israeliano per gli Affari della Diaspora ha evidenziato un incremento del 500% di casi di antisemitismo durante le prime tre settimane del conflitto, con Germania, Francia e Regno Unito in testa per il numero di incidenti violenti.

Focus sui Social Media

Amichai Chikhli, ministro israeliano per gli Affari della Diaspora, ha sottolineato l’importanza di monitorare i social network, dove spesso si manifestano odio e polarizzazione. Anche l’UE ha riconosciuto questo fenomeno, con Katharina Von Schnurbein, coordinatrice dell’UE per la lotta all’antisemitismo, che ha evidenziato il ruolo dei social media nella diffusione dell’odio.

Divieti di Manifestazioni Pro-Palestinesi

La situazione ha portato alcune nazioni europee a vietare manifestazioni pro-Palestina. In Germania, ad esempio, si è parlato di un “pericolo imminente” che tali raduni potessero sfociare in slogan antisemiti e glorificazione della violenza. Majed Abusalama, cofondatore di Palestine Speaks e residente a Berlino, ha criticato le azioni della polizia tedesca, che ha però ribadito di non basare le sue indagini su aspetti come la provenienza o la religione, ma sul comportamento delle persone.

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